Questo sito contribuisce alla audience di 
QUI quotidiano online.  
Percorso semplificato Aggiornato alle 17:12 METEO:CECINA17°21°  QuiNews.net
Qui News cecina, Cronaca, Sport, Notizie Locali cecina
venerdì 11 ottobre 2024

PENSIERI DELLA DOMENICA — il Blog di Libero Venturi

Libero Venturi

Libero Venturi è un pensionato del pubblico impiego, con trascorsi istituzionali, che non ha trovato niente di meglio che mettersi a scrivere anche lui, infoltendo la fitta schiera degli scrittori -o sedicenti tali- a scapito di quella, sparuta, dei lettori. Toscano, valderopiteco e pontederese, cerca in qualche modo, anche se inutilmente, di ingannare il cazzo di tempo che sembra non passare mai, ma alla fine manca, nonché la vita, gli altri e, in fondo, anche se stesso.

DIZIONARIO MINIMO: Diciotti

di Libero Venturi - domenica 26 agosto 2018 ore 07:15

Cioè, fatemi capire. Questa volta il pattugliatore Diciotti non era un’imbarcazione di una Ong, ma una nave guardia costiera della Marina militare italiana. Aveva raccolto in mare 177 profughi e per un po’ non aveva potuto attraccare in un porto italiano per disposizioni ministeriali. Poi aveva finalmente attraccato a Catania, ma i profughi raccolti non erano potuti sbarcare. Erano scesi a terra i minori e gli ammalati, ma gli altri partecipanti a questa crociera del Mediterraneo erano restati a bordo, sotto sequestro o in ostaggio. Dichiarati illegali senza disposizioni formali e senza essere identificati. In 137 con due bagni, sul ponte, sotto un tendone da campeggio. Alcuni avevano iniziato uno sciopero della fame. Che dire? Benvenuti in Europa!

E tutto questo per disposizione di Matteo Salvini, un Viceministro del Consiglio, nonché Ministro dell’Interno, nonché capo della Lega. E in nome del popolo italiano! Magari non del mio. Macché ostaggi, aveva detto, sono gli italiani, i veri ostaggi dei migranti. Cioè, in 63 milioni siamo presi prigionieri da 16.935 migranti, sbarcati fino a luglio di quest’anno e ora da questi 177. In Italia nel 2016 ne erano sbarcati 181.436 e 119.369 nel 2017. Il calo degli sbarchi è ad oggi di circa l’80%. Tra l’altro, degli oltre 16 mila migranti arrivati nel 2018 in Italia, risultano ricollocati 12.725, di cui 5439 in Germania, 1408 in Svezia, 1020 nei Paesi Bassi e altri perfino in Svizzera, Norvegia e Finlandia. Questi dati Salvini li conosce bene perché sono quelli ufficiali del Viminale, sede degli Interni. Tra l’altro, il Superministro non aveva assicurato che non sarebbero più arrivati migranti? Che la Libia era sicura, tant’è vero che, in barba ai regolamenti internazionali e ai principi del diritto umanitario, aveva minacciato di riportarceli in Libia, questi ultimi migranti. La sicurezza è una cosa seria. E chi dice di no? Anche la solidarietà lo sarebbe. C’è chi dice di no?

Intanto il Ministro dei Trasporti, Toninelli, del Movimento 5 Stelle, se l’era presa con Malta perché sarebbe toccato all’Ordine dei Cavalieri Ospitalieri maltesi: i profughi salvati in mare erano più vicini a loro che a Lampedusa. E i 5 Stelle sarebbero più di sinistra. Penso a quando Nanni Moretti ci chiedeva di dire qualcosa di sinistra!

Salvini aveva anche domandato, con imbarazzo della Marina Militare, che ci faceva la Diciotti in acque maltesi e perché aveva raccolto i profughi. Non si trattava di un complotto contro il Viminale? E, come prova di forza, aveva ingaggiato con il Presidente della Repubblica Mattarella che, per inciso, sarebbe anche il Capo dello Stato e con il Presidente della Camera, Fico che, sempre per inciso, dello Stato sarebbe la terza carica, una specie di braccio di ferro: se li fate scendere sul suolo patrio, lo fate senza il consenso del Viceministro del Consiglio, nonché Ministro dell’Interno. E mica pizza e fichi! A Mattarella, poco tempo fa, gli era già toccato fare una forzatura in questo senso. Fico, disponibile allo sbarco, a parte l’appeal del cognome, nessuno se lo fila più di tanto, nemmeno i suoi, quelli più di sinistra. Il Presidente del Consiglio, Conte, avvocato degli italiani, sostanzialmente non pervenuto.

Salvini & Company avevano proclamato: l’Europa faccia la sua parte se no, nisba! Di Maio, il Vicepresidente ombra, indagatore dei delitti perfetti dello Stato, convinto europeista, ha minacciato addirittura di non inviare i contributi italiani all’Unione Europea. Siamo anche sulle spese... Ovviamente in questo modo non riceveremo più i fondi UE, oltre a beccarci sanzioni, così ci facciamo un bel guadagno. Ma fateci capire anche a noi minoranze, noi indegna sinistra, noi buonisti e responsabili di tutti i mali del passato, così subordinati ai poteri forti, noi, detestati e fischiati, che non ci inviteranno più nemmeno alle Cresime, di quale Europa si parla? Sia pur con i loro limiti, Germania, Francia, Spagna e altri “paesi volenterosi” hanno fatto e fanno la loro parte. Chi fa orecchie da mercante sono i sodali dei nostri governanti, quelli del patto di Visegrad, che non vogliono farsi carico di nessuno e ce li lasciano tutti in collo. Sia detto con affetto: per quei migranti, non per quei paesi. Forse se si cambiasse il patto di Dublino, per cui dei richiedenti asilo si devono far carico i paesi di primo approdo, qualcosa si potrebbe anche ottenere. La parte d’Europa che il nostro governo contesta è disponibile per questo, ma non così gli altri europeisti sovranisti -che sembra una contraddizione in termini, anzi lo è- di Visegrad. E mi pare interessi poco anche ai nostri attuali governanti gialloverdi, politicamente loro alleati o affini. Ma il popolo è con loro e sempre di più. Prima l’Italia! Sicurezza e voti.

Nadia Urbinati, politologa e giornalista, titolare della cattedra di scienze politiche alla Columbia University di New YorK e visiting professor presso prestigiose istituzioni italiane, la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e la Bocconi di Milano, insomma una brava, in un recente articolo su Repubblica, ha elencato “i peccati della sinistra senza popolo” e saddio quanta ragione ha. Però ha detto anche una cosa, rivolta a chi “ancora sostiene che gli elettori hanno sbagliato a votare”, che non mi convince del tutto: “La politica si basa sull’opinione che non fa sconti... nella gara democratica sbaglia chi perde”.

Concordo con il riconoscimento dei non pochi errori della sinistra nei confronti dei ceti popolari, dei lavoratori e non solo. Va da sé il rispetto del pronunciamento democratico. Andrebbero anche messe in conto le condizioni “strutturali” critiche del nostro paese. Tutto ciò detto, dissento però dall’affermazione netta che in democrazia sbaglia chi perde. Che, rovesciata, equivale a dire che ha ragione chi vince. Un principio di realtà che non mi convince pienamente. Non sempre nella storia è stato vero. Che ci siano sempre motivi nella vittoria, come nella sconfitta di un pronunciamento elettorale è vero. Ma questi motivi assurgono immediatamente al rango di ragioni? E, per contro, sono semplicemente relegabili all’indice di sbagli? Hitler fu eletto dalla maggioranza del popolo tedesco. E certo ci furono per questo molti motivi, ormai noti. Però, aveva ragione? E sbagliava la minoranza costituita dai suoi oppositori? È un esempio estremo e non parallelo all’oggi, ma potrei farne altri, non così radicali. Meglio limitarsi a dire che in democrazia chi vince governa e programma. O dovrebbe farlo. E chi perde si oppone e medita. O dovrebbe farlo. E poi ognuno partecipa e si organizza. O dovrebbe farlo.

Intanto, in attesa di capire, di oppormi e meditare, di partecipare e organizzarmi, mi sono chiesto se non fosse stato tutto un brutto sogno. Se mi fossi svegliato e avessi ritrovato un paese solidale, quello in cui sono vissuto e che ho contribuito, male o bene, a far crescere, in cui una nave, italiana e non solo, potesse approdare nei nostri porti, in cui, sia pur con migliori regole europee, i profughi potessero essere accolti, in cui le cariche elettive dello Stato non fossero in contrasto tra loro, tantomeno si sfidassero, né che il contrasto fosse con i militari al servizio del paese, in cui la solidarietà andasse di pari passo con la sicurezza, ma non fosse mai dimenticata, in cui i principi di accoglienza, previsti dalla Costituzione, fossero rispettati e così i regolamenti e i principi internazionali, in cui anche le leggi fossero fatte valere e nessuno potesse essere sequestrato per giorni su una nave.

E infatti mi sono svegliato. Era notte, i migranti stavano sbarcando tutti dalla Diciotti. Venti di loro saranno accolti in Albania, altrettanti in Irlanda e un centinaio saranno presi in carico dalla Chiesa. La Chiesa di Papa Francesco. Salvini, è stato indagato dal coraggioso Procuratore di Agrigento che ipotizza a suo carico sequestro di persona, arresto illegale e abuso d’ufficio. Il Ministro dichiara: “È una vergogna. Non ci fermeranno”. Ma intanto si conclude questa vicenda, così carica di sofferenza e di ingiustizia. Non è sempre facile continuare a credere “nell’intima bontà dell’uomo”, ma, a prescindere dalle diverse opinioni, è bello pensare che siano prevalsi i principi di umanità di cui il nostro paese è ricco e fiero. Personalmente mi sono sentito più sicuro, oltre che più solidale. Buona domenica e buona fortuna.

Pontedera, 26 Agosto 2018

Libero Venturi

Articoli dal Blog “Pensieri della domenica” di Libero Venturi