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venerdì 06 dicembre 2024

PSICO-COSE — il Blog di Federica Giusti

Federica Giusti

Laureata in Psicologia nel 2009, si specializza in Psicoterapia Sistemico-Relazionale nel 2016 presso il CSAPR di Prato e dal 2011 lavora come libera professionista. Curiosa e interessata a ciò che le accade intorno, ha da sempre la passione della narrazione da una parte, e della lettura dall’altra. Si definisce amante del mare, delle passeggiate, degli animali… e, ovviamente, della psicologia!

Le famiglie

di Federica Giusti - venerdì 15 dicembre 2023 ore 08:00

Mercoledì 13 dicembre ho avuto di nuovo l’onore e il piacere di tenere un incontro alla sede UTEL di Pontedera sul tema delle famiglie. E’ stato un pomeriggio ricco di confronti, di punti di vista, uno di quei momenti dai quali ne esci arricchita. Per questo ringrazio la vicepresidente Elena Pardocchi per avermi invitata anche quest’anno e il presidente UTEL Pontedera Roberto Cerri.

Nella nostra discussione di ieri sono emersi alcuni punti interessanti a mio avviso.

Ogni famiglia è un mondo a sé stante, ognuna è diversa dall’altra perché diversi sono i suoi componenti e, quindi, diverse saranno le relazioni che li legano tra loro.

Innanzitutto famiglia è, se guardiamo alla sua definizione, un “Nucleo sociale rappresentato da due o più individui che vivono nella stessa abitazione e, di norma, sono legati tra loro col vincolo del matrimonio o da rapporti di parentela o di affinità” (fonte web). Se ci affidassimo solo a questa lettura, perderemo tutto l’aspetto affettivo e relazionale, diciamo più psicologico della famiglia stessa.

In psicologia “con il termine famiglia si intende, “il primo ambiente in cui il singolo individuo è inserito, ambiente che permane nella maggior parte dei casi per tutta la vita. Il rapporto con i familiari contribuisce a fornire molti degli strumenti fondamentali per l'inserimento nella comunità” (fonte web). Ecco che emerge in maniera forte l’importanza che le relazioni familiari hanno per ognuno di noi.

In famiglia noi apprendiamo valori culturali ed etici ed è può essere per noi un punto di riferimento affettivo fondamentale, attraverso il quale apprendiamo a tessere rapporti con l’esterno.

Ma ci sono famiglie che, al contrario, possono essere disfunzionali. Vediamone assieme alcuni esempi.

Possono esserci contesti nei quali non vengono rispettati i confini tra figli e genitori, le così dette famiglie invischiate. In questi casi potrebbe capitare che i genitori non siano in grado di aiutare i figli ad essere indipendenti ed autonomi, per cui prolungano, potenzialmente all’infinito, l’attaccamento alle figure genitoriali. L’idea è di proteggerli e non metterli in difficoltà, ma ciò che si ottiene, in realtà, è solo mandare loro il messaggio “tu non sei in grado” anche rispetto a cose che sarebbero alla loro portata. E questo, purtroppo, potrebbe diventare un meccanismo inarrestabile, potente a tal punto da rendere i figli dipendenti dai genitori anche da adulti.

Un altro “difetto” delle famiglie, sia invischiate che disinteressate, può essere quello della totale assenza delle regole. La famiglia, infatti, dovrebbe essere il luogo nel quale apprendere le modalità di relazione e confronto con gli altri, quindi, delle norme di compartecipazione nella comunità. Una famiglia nella quale non esistono regole, priva il bambino prima e l’adulto poi, della possibilità di adattarsi ai vari contesti.

L’assenza di comunicazione vissuta nella famiglia d’origine, diventa un altro tipo di problema con cui i figli si trovano a dover fare i conti. Vivere in un contesto nel quale non esiste una comunicazione efficacie, ma, si tende, al contrario, verso il silenzio o una comunicazione aggressiva e non affettiva, farà sì che da adulti, questi figli, non sappiano riconoscere le proprie emozioni o, in ogni caso, non siano in grado di comunicarle all’esterno.

Ecco che arriviamo ad un altro aspetto, strettamente legato a questo, ossia l’assenza di empatia. Questa mancanza di riconoscimento del vissuto emotivo dell’altro, porterà i figli cresciuti in questo contesto a sperimentare sensazioni di rifiuto e scarsa tolleranza da parte delle figure di riferimento, diventando freddi o, al contrario, eccessivamente sensibili nelle loro future relazioni affettive.

In alcuni casi, poi, si arriva ad una vera e propria manipolazione affettiva nella quale i genitori, o uno dei due, agiscono un controllo e una mancanza di rispetto importante nei confronti dei figli, alimentando sensi di colpa importanti e vissuti di inadeguatezza.

Come si comprende, le famiglie disfunzionali non lo sono solo nel momento in cui i figli vivono a stretto contatto con loro, ma anche e soprattutto, quando i figli diventano adulti.

Ecco perché è fondamentale riconoscere alcune difficoltà ed intervenire quanto prima, per evitare che tali comportamenti possano arrecare danni irreversibili sulla personalità e sull’affettività dei figli.

Federica Giusti

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