Stereotipi e pregiudizi
di Federica Giusti - venerdì 19 marzo 2021 ore 07:30
“Due cose insieme? Ma figurati! È un uomo!”, “Ma non stare a guardare quel parcheggio, sei una donna, non sai guidare, non la metterai mai l’auto lì!”, “Vengono qua solo per rubarci il lavoro…”, “Tanto lo stanno facendo apposta, vogliono solo rovinare l’economia!”.
Stereotipi e pregiudizi. Meccanismi per velocizzare il nostro modo di pensare che, alla fine, diventano schemi rigidi di pensiero che ci obbligano a leggere la realtà in maniera rapida e sbagliata.
In psicologia sociale, lo stereotipo è una credenza attraverso la quale un gruppo attribuisce determinate caratteristiche ad un altro gruppo di persone, mentre un pregiudizio è un’opinione che viene generata senza avere conoscenza diretta del fatto o dell’argomento, basandosi sul “sentito dire”.
Descritti così, questi due meccanismi non sembrano molto utili alla nostra quotidianità, eppure tutti noi, nessuno escluso, vi ricorre ogni giorno, almeno in maniera inconsapevole e leggera.
Basti pensare alle forme di campanilismo che nella nostra regione sono fortissime: “Lascialo perde è un pisano!”, “Che ci vo’ fa so fiorentini!”, “Fa così perché è livornese deh!”...piccoli sfottò innocenti quando sono detti senza cattiveria. Fa parte del gioco. La nostra mente tende a dividere il noi da loro e ad attribuire determinate caratteristiche all’uno e all’altro gruppo.
In altri casi, stereotipi e pregiudizi diventano la modalità d’elezione per ragionare sulle cose e sui fatti che avvengono attorno a noi. E questo lo si può ben vedere sulle bacheche dei nostri social.
Ogni mattina un commentatore completamente all’oscuro degli argomenti, basandosi su post di altri come lui, si sveglia e sente un’irrefrenabile voglia di sgranchirsi le dita sulla tastiera del suo pc, pontificando la qualsiasi su ogni cosa. Politica, meteo, sport, tv, pandemia, vaccini, musica, economia. Ogni argomento è quello giusto per emettere sentenze senza avere le conoscenze appropriate in materia (pregiudizi) oppure affermare che gli altri stanno facendo qualcosa contro di noi (stereotipi).
Per rendere tutto ciò possibile, è necessario avere una buona distinzione tra il NOI e il LORO, e sapere con certezza che “noi” è meglio di “loro”, avvalorando tesi a supporto di tale credenza inattaccabili (è un eufemismo, ci tengo a sottolinearlo!), tipo “perché è così!”.
La cosa bella delle ricette è che esiste sempre una contro ricetta! Per cui, proviamo a togliere gli ingredienti, almeno alcuni e magari cambia anche il risultato. Cerchiamo di vivere meno ancorati all’idea del diverso come peggiore, come portatore di cattive notizie e cattive abitudini. Il diverso è scoperta, possibilità, cambiamento. Un pensiero differente dal nostro ci arricchisce sempre, anche quando non lo condividiamo. È fondamentale sapere cosa pensano gli altri e perché lo pensano, per fortificare il nostro di pensiero. Anche quando rimaniamo in disaccordo.
Insegniamo ai nostri figli, ai nostri nipoti, a tutti i bambini quanto è bello conoscere il mondo, educhiamoli al piacere della scoperta e non abituiamoli alla ricerca tempestiva e sommaria di informazioni in rete. Aiutiamoli ad apprendere da diversi canali di informazione, a paragonare le fonti, a non fidarsi di qualcuno solo perché ha tanti follower o perché ha successo in quel momento.
Come poterlo insegnare facilmente? Semplice: facendo anche noi questo, in prima persona, ogni giorno. Dobbiamo essere un buon esempio. Non cediamo alla trappola del pensiero rapido e superficiale!
Federica Giusti