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venerdì 06 dicembre 2024

SORRIDENDO — il Blog di Nicola Belcari

Nicola Belcari

Ex prof. di Lettere e di Storia dell’arte, ex bibliotecario; ex giovane, ex sano come un pesce; dilettante di pittura e composizione artistica, giocatore di dama, con la passione per gli scacchi; amante della parola scritta

Un'altra volta

di Nicola Belcari - domenica 26 marzo 2023 ore 08:00

(Apologo di quando la vita dice no)

“Un’altra volta”: risposta garbata, fine diplomazia (o formula trita) per declinare un invito. Sottinteso -sarà per- (un’altra volta) è la risposta convenzionale (e un po’ banale?) alle tante varianti di un’unica domanda: “Usciamo insieme?” “verresti con me per una cena?” “Ti accompagno a casa?” che fuor di metafora e nella traduzione più elegante o meno brutale stanno per: potremmo iniziare una relazione? ci mettiamo insieme? Vorrei andare a letto con te.

Alla gentile proposta che non sappiamo più bene se considerare un complimento di cui essere lusingati, un riguardo galante, una dichiarazione d’amore o non invece una molestia sessuale, il richiedente ambisce o sogna di sentirsi rispondere: why not? o meglio ancora: “aspettavo questo da tempo” “non chiedo di meglio” oppure, nel linguaggio non verbale un atteggiamento, una disponibilità del corpo inequivoca, un trasporto, un abbandono.

Purtroppo: sarà per un’altra volta, will be for another time, ce sera pour une autre fois.
L’uomo, del sesso debole a cui spetta l’iniziativa, di solito destinatario del rifiuto, sa che non ci sarà mai un’altra volta. Avrebbe avuto maggiori speranze se la risposta fosse stata: non uscirò mai con te! non accadrà mai una cosa del genere! non pensarci nemmeno! O altre simili, nette e decise, prese di posizione. Almeno stando ai film, hollywoodiani o nostrani che siano, funziona così. Al povero respinto, poi, costretto dalle buone maniere già presupposte dalla “tartufesca” premessa, non resta che ringraziare aggiungendo di comprendere o di capire che per lei quella non è la serata giusta: sì, d’accordo; ok, un’altra volta.

È un amaro disinganno, ma forse, chissà, andrà meglio un domani… Perché illudersi? Non ci sarà mai un’altra volta, se non in un’altra vita. Dicono, è vero: “si vive una volta sola…” ma sono anime prosaiche.

A questo punto sento il bisogno di un poscritto, una precisazione: a me nemmeno mai è capitato, né un estremo pudore di un sentimento nascosto, né un briciolo di civetteria per un’ambiguità, di arrivare a poter rivolgere richieste di tal fatta, tanto era chiaro fossero inutili, non essendoci nessuna possibilità di suscitare un .

Nicola Belcari

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