Attualità giovedì 07 maggio 2015 ore 18:50
Smith: parlano i sindacati

Quella della chiusura dello stabilimento è una proposta inaccettabile. I prossimi giorni saranno decisivi, ma intanto il plauso ai lavoratori e alle istituzioni
VOLTERRA — I sindacati, all'unanimità, confermano l'irricevibilità di una proposta come quella di chiusura dello stabilimento di Saline di Volterra da parte di Smith Bits. CGIL, CISL, UIL
congiuntamente a FIM, FIOM e UILM di Pisa lo hanno sostenuto fin da subito e ne sono ancora più convinti dopo l'incontro con l'amministratore delegato del 5 maggio e il vertice in Regione di ieri.
E snocciolano le loro ragioni. "Il gruppo di cui la Smith fa parte, non versa in particolari
difficoltà economico/finanziarie - scrivono - la decisione assunta per lo
stabilimento di Saline e non solo, è finalizzata a salvaguardare i
profitti a livello Internazionale. Va da sé, l'inaccettabilità di
un provvedimento che sacrifica le prospettive di lavoro e di vita di
centinaia di persone, sull'altare del profitto".
Inoltre, per i sindacati "nello
stabilimento di Saline ci sono potenzialità, sia sul versante delle
professionalità dei lavoratori, da tutti riconosciute ad un livello
di eccellenza, sia per quanto riguarda alcuni prodotti recentemente
realizzati in quella realtà, che potrebbero costituire le premesse
per la prospettiva di una realtà produttiva, sicuramente
competitiva".
Secondo le sigle sindacali "le motivazioni addotte dalla Dirigenza Smith Bits per la chiusura
dello stabilimento appaiono, oltreché ciniche, eccessivamente
frettolose e non del tutto attendibili; è vero, infatti, che il
mercato dell'estrazione petrolifera sta attraversando un lungo
momento di stallo ma, al contrario di quanto asserito dai vertici
aziendali, autorevoli esperti ed osservatori dell'economia globale
legata alle fonti energetiche, ne prevedono una solida ripresa nel
medio periodo".
Infine "l'atteggiamento di disimpegno dell'azienda, è inversamente
proporzionale alla storia ormai cinquantennale di una moltitudine di
persone e di un intero territorio che, attraverso l'impegno, le
capacità e le disponibilità hanno contribuito in maniera
determinante ai successi commerciali di primo rilievo mondiale
dell'azienda, nel florido e redditizio mercato delle estrazioni
petrolifere".
"Una situazione di questo
tipo, per gli effetti disastrosi che potrebbe produrre in primo luogo
per i lavoratori e le loro famiglie, oltreché per l'economia
dell'intera Val di Cecina - prosegue la nota - delinea un tratto di irresponsabilità
sociale dell'azienda, che le organizzazioni sindacali intendono tenacemente
contrastare".
I sindacati provinciali spiegano che con i lavoratori "è stata
condivisa la posizione di netto rifiuto della logica aziendale di
chiusura della fabbrica, con loro sono state decise le ulteriori
iniziative di lotta a difesa del posto di lavoro e delle prospettive
produttive dell'azienda stessa".
CGIL-CISL-UIL e FIM-FIOM-UILM di Pisa sottolineano anche "l'ammirabile livello di partecipazione e compattezza dei dipendenti
della Smith" e definiscono "più che apprezzabile la tenuta unitaria delle
Istituzioni ai vari livelli", dai Comuni alla Regione.
In base agli elementi che emergeranno negli appuntamenti
delle prossime settimane "verranno definite le
ulteriori ed incisive iniziative". "Sarà il proseguimento del
confronto con l'azienda, seguito dalle valutazioni che effettueremo
insieme ai dipendenti - concludono i sindacati - il merito su cui misureremo il nostro agire".
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