Cronaca venerdì 13 dicembre 2024 ore 06:00
Clone al posto dello smartphone, truffa in negozio
Solo una volta accortosi della sostituzione, il negoziante si è recato presso i Carabinieri per denunciare l’accaduto
CECINA — Oltre ai numerosi e costanti incontri organizzati dall’Arma di Livorno per informare la popolazione su come difendersi dai più diversi tentativi di truffa, sia on-line che non, nonché su come prevenire i raggiri segnalando tempestivamente al presidio dei Carabinieri più vicino o chiamando il 112 NUE (Numero Unico di Emergenza) segnalando persone o veicoli sospetti, continua incessante anche l’attività di contrasto in termini di attività di polizia giudiziaria ad opera dei Carabinieri del Comando Provinciale di Livorno per arginare questo tipo di reati.
Ed è proprio all’interno di tale cornice operativa che i Carabinieri della Stazione di Cecina, a conclusione di un’approfondita attività di indagine, hanno denunciato a piede libero due uomini sulla trentina originari dell’Est Europa ritenuti responsabili di una truffa in concorso.
Secondo la ricostruzione dei militari, i due si sarebbero presentati presso il reparto di telefonia di un negozio della zona chiedendo di visionare degli smartphone. Il negoziante ha mostrato ai due un telefono di ultima generazione porgendolo nelle mani di uno di loro. Dopo averlo maneggiato alcuni secondi, approfittando di un momento di distrazione del venditore, avrebbe passato il dispositivo all’altro uomo dietro di lui. E' qui che avveniva lo scambio, in tasca finiva il nuovo cellulare e veniva riconsegnato al venditore un clone.
Solo una volta accortosi della sostituzione, il negoziante si è recato presso i Carabinieri per denunciare l’accaduto e, a seguito delle tempestive indagini, condotte anche con ausilio di estratti dalle videosorveglianze della zona nonché scambi informativi con altri reparti dell’Arma, sono riusciti a identificare i due uomini peraltro risultati già noti per diversi precedenti analoghi.
I due sono quindi stati denunciati in stato di libertà e dovranno rispondere, in concorso, del reato di truffa.
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