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Cronaca venerdì 22 novembre 2024 ore 11:55

Compra online il ricambio auto, addio soldi e merce

carabinieri

La vittima della truffa ha pagato il pezzo senza mai riceverlo. Alla fine ha sporto denuncia e i carabinieri hanno indagato fin fuori dalla Toscana



BIBBONA — Su internet aveva trovato il ricambio auto che faceva proprio al caso suo, e lo aveva comprato concordando col rivenditore via messaggio un prezzo di 640 euro. Pagati. Il pezzo però non è mai arrivato, accampando una scusa via l'altra finché l'acquirente si è reso conto di esser stato truffato ed ha raccontato tutto ai carabinieri della stazione di Bibbona.

Le indagini hanno condotto i militari addirittura fuori dalla Toscana: alla fine un uomo sulla trentina originario di altra regione e con precedenti di polizia anche specifici è stato denunciato a piede libero.

L’indagato avrebbe messo in vendita sulla pagina di e-commerce di un noto social un pezzo di ricambio per auto, attirando l’attenzione della vittima che lo ha quindi contattato per iniziare una trattativa. A seguito di alcuni scambi telefonici e messaggi è stato concordato il prezzo di 640 euro e la vittima si è convinta a perfezionare l’acquisto effettuando dapprima un acconto pari alla metà del prezzo verso l’Iban di una carta prepagata che l’interlocutore gli ha fornito, saldando il tutto dopo pochi giorni con un ulteriore accredito. 

Da quel momento però l’interlocutore ha iniziato a simulare circostanze e condizioni asseritamente impeditive alla spedizione della merce, tanto la vittima ha incaricato anche un corriere privato al ritiro dell’oggetto al domicilio del presunto venditore, che però non si è reso reperibile all’indirizzo fornito.

Andati vani anche gli svariati tentativi di riavere indietro i soldi, l’acquirente ha denunciato l’accaduto ai Carabinieri del Comando Stazione di Bibbona che hanno avviato le indagini. Gli approfondimenti investigativi, partendo dalle interlocuzioni avvenute con la vittima e dall’analisi dei movimenti di denaro, hanno permesso di individuare il presunto sedicente venditore.


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