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Lavoro mercoledì 18 dicembre 2024 ore 11:48

Focus di Cia Etruria sulla sicurezza sul lavoro

Dalla necessità di formazione alla lotta al caporalato, ecco tutti i punti affrontati durante l'incontro promosso da Agricoltura è vita



CASTAGNETO CARDUCCI — “La sicurezza sul lavoro e la condizionalità sociale”, è stato questo l’oggetto dell’iniziativa organizzata presso la cooperativa Terre dell’Etruria da “Agricoltura è vita”, agenzia di formazione di Cia Etruria cui hanno partecipato imprenditori agricoli, tecnici della confederazione e anche un ispettore territoriale del lavoro Livorno-Pisa per riflettere su una piaga sociale come quella della sicurezza, dati i fin troppo frequenti casi di cronaca ad essa legati.

Un tema che poi è stato declinato nelle sue molte sfaccettature: dalla necessità di formazione alla lotta al caporalato “di cui la Confederazione - ha esordito Mauro Cavallini, direttore Cia Etruria - respinge ogni forma con assoluta fermezza”. In un Paese che, dati alla mano risulta ancora troppo irregolare anche nel lavoro agricolo, ecco che la nuova PAC 2023/2027 ha introdotto per la prima volta l’importante concetto di condizionalità sociale, volto a garantire il rispetto delle regole sociali e della normativa sul lavoro. Pena la perdita di finanziamenti altrimenti riconosciuti all’azienda agricola.

In Italia, come spiegato da Cil Agricoltura, gli occupati sono 23.980 e il lavoro tra il 2007 e il 2022 è cambiato molto registrando un -9,8% di occupati nel settore agricoltura e pesca, in diminuzione anche l’industria (-12,2%) mentre fanno da contraltare la sanità (+ 21,5%), i servizi alloggio/ristorazione (+25,3%) e le attività di supporto a imprese e persone (+39,7%). Soprattutto però nel nostro Paese continuano a verificarsi troppi infortuni aumentati di oltre il 3,2% rispetto al 2023. E purtroppo il settore agricolo si attesta come quello che conta il maggior numero di infortuni dopo quello edile. 

“Per questo - ha detto Ivan Mencacci, ufficio sicurezza luoghi di lavoro Cia Etruria - è necessario partire dalla nostra Costituzione dove si parla di lavoro e salute in ben tre articoli e dal decreto legislativo n. 81/2008 dove è scritto che il datore di lavoro spetta la valutazione del rischio, fornire informazioni, formazione e addestramento ai suoi dipendenti e assicurare sorveglianza sanitaria. Datori di lavoro e dipendenti - ha aggiunto - devono tenere presente che in caso di trasgressione della normativa nella maggior parte delle volte si va incontro a sanzioni penali”. 

“Quello della sicurezza sul lavoro - ha chiosato Marino Geri, responsabile Val di Cornia Cia Etruria - è un tema che impone una riflessione sia sulla sempre più scarsa disponibilità di personale qualificato, sia sulla necessità di rispettare la normativa, dato che l’Italia insieme alla Spagna e alla civile Svezia detiene in Europa il poco lodevole palmarès delle irregolarità nel lavoro agricolo”.


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