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Attualità sabato 13 giugno 2015 ore 05:00

"Una scelta sbagliata, inopportuna e provocatoria"

Il segretario regionale Fiom Braccini commenta la decisione della Smith di mettere i lavoratori in libertà, mentre esplode la rabbia degli operai



VOLTERRA — "Lavoratori all'interno di una procedura di mobilità per cessazione di attività che poi vengono messi anche in libertà, sfiora il paradosso procedurale". Non ha dubbi Massimo Braccini, segretario generale della Fiom Toscana: "mettere i lavoratori in libertà è stata una scelta sbagliata da parte della Smith Bits".
In numero uno della Federazione Impiegati Operai Metallurgici commenta in una nota la notizia arrivata nella mattinata di ieri, 12 giugno, a Saline di Volterra. 

Una giornata difficile, forse la peggiore dall'inizio di questa vertenza. I lavoratori, che avevano deciso di non cedere alla richiesta dell'azienda di togliere il blocco delle merci in uscita, in attesa del piano industriale, sono ora a casa e senza dispendio, con l'eccezione di alcuni reparti amministrativi che già da lunedì, però, dovrebbero scioperare. La messa in libertà ha acceso gli animi dei 193: dopo la comunicazione è stata ammainata la bandiera americana dello stabilimento, poi la decisione dell'assemblea permanente in fabbrica, alla quale ha annunciato di partecipare anche il presidente Enrico Rossi. Arrivata anche la notizia della presentazione della richiesta di cassa integrazione ordinaria. Tensioni, dunque, durante tutta la giornata fino alle contestazioni plateali nel tardo pomeriggio all'uscita dallo stabilimento di alcuni dirigenti dell'azienda.

E il segretario Braccini a proposito della messa in libertà parla di una "scelta aziendale della Smith sbagliata, inopportuna e provocatoria". "Quando siamo di fronte ad una vicenda così complessa che cammina sul filo di lana,qualsiasi elemento che distanzia le parti andrebbe evitato - aggiunge - Qui sta il ruolo di chi ha responsabilità dirigenziali, ed ognuno questo ruolo lo deve esercitare fino in fondo perché siamo di fronte a drammi sociali". 
"Non ci convince per nulla questo passaggio aziendale e non lascia presagire niente di buono - prosegue Braccini -  noi l'azienda la sfidiamo a presentarci un concreto piano industriale che dia prospettiva allo stabilimento di Saline di Volterra e salvaguardi i livelli occupazionali, quindi non cadiamo in provocazioni con il tentativo di farci parlare d'altro".

"Avevamo in qualche maniera fatto arrivare un messaggio all'azienda in modo che se davvero volevamo provare ad accelerare i tempi e vi fosse stata tutta questa frenesia di ripartire e consegnare gli scalpelli, noi eravamo ben disponibili a iniziare da subito un confronto sul piano industriale - spiega l'esponente della Fiom - quindi li avevamo invitati ad anticipare i tempi evitando forzature indebite, ma a quanto pare non hanno sentito ragioni".


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