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Attualità giovedì 06 maggio 2021 ore 16:39

Corridoio Tirrenico, appello a nuovo fronte comune

Riccardo Breda

Il presidente della Camera di Commercio Maremma e Tirreno: "Il nuovo Ministro non fa che ripetere la stessa cosa già affermata dai suoi predecessori"



LIVORNO — "Tirrenica e passaggio di competenze tra Sat e Anas, nomina del commissario straordinario: come nel gioco dell’oca si ritorna alla partenza. Una vera beffa visto che in base a quanto chiarito negli incontri con l’ex Ministra De Micheli tutto doveva avvenire entro entro dicembre 2020. Ad oggi niente è accaduto". Così ha esordito il presidente della Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno Riccardo Breda in merito al Corridoio Tirrenico e alle posizioni del nuovo ministro di riferimento.

"Il nuovo Ministro, Enrico Giovannini, non fa che ripetere la stessa cosa già affermata da tutti i suoi predecessori, Del Rio, Toninelli, De Micheli, e cioè che ancora deve avvenire il passaggio della concessione dalla Società autostrade Tirrenica (Sat) (già revocata oltre una anno fa) all’Anas, che dovrà riprendere in mano l’adeguamento del Corridoio. - ha spiegato in una nota - Il mondo produttivo e i cittadini della costa toscana in questo momento si stanno chiedendo quale ostacolo impedisca da oltre 2 anni questo passaggio e perché tutto sembri avvolto in una coltre impenetrabile di silenzio e immobilismo. Tutto questo assume una particolare gravità, poiché la costa toscana risulta totalmente esclusa, a quanto pare, dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), dove apprendiamo che non è previsto alcun investimento infrastrutturale. Siamo prigionieri di una questione burocratica che nessuno sembra avere interesse a risolvere".

"Una delle più grandi preoccupazioni è infatti il silenzio assordante della Regione Toscana, del Presidente Giani e dell’Assessore alle Infrastrutture Stefano Baccelli. - ha aggiunto Breda - Risale a mesi fa l’impegno di Giani di andare a Roma a protestare, se in tre mesi non ci fosse stata risposta sul passaggio di competenze, ma, ad oggi, in un momento determinante in cui si stanno delineando il futuro e la ripresa del Paese, questa presa di posizione non c’è stata, neppure in minima parte. Ci auguriamo che non si aspetti la prossima campagna elettorale per tornare a raccontare la solita novella: i cittadini hanno buona memoria. Qui, la sensazione è di essere dimenticati".

"Un tempo l’immobilismo era giustificato dalle divisioni del passato, ma ora che il territorio è unito da Capalbio a Collesalvetti su questo progetto, le difficoltà sono solo burocratiche. E anche se sappiamo quanto la burocrazia pesa in Italia, in questo caso non può e non deve giustificare questa mancanza politica. - ha concluso il presidente Breda - Tutte le associazioni di categoria, i sindacati dei lavoratori, le associazioni ambientaliste e i cittadini chiedono la messa in sicurezza del Corridoio Tirrenico e, come dico sempre, partiamo dai due estremi: da Capalbio, dove il segmento più pericoloso deve essere adeguato a tratto Anas a quattro corsie il prima possibile, e proseguiamo subito ad eliminare il casello di Vada, dato che Autostrada non è mai stata né sarà più".

La richiesta, infine, a tutti i sindaci e ai parlamentari locali di unirsi in questa battaglia. 


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