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Cronaca giovedì 13 novembre 2025 ore 06:30

Violenza di genere, ammonimenti in aumento

Rafforzata la prevenzione e i percorsi di recupero per gli autori di maltrattamenti. Un convegno dedicato il 15 Novembre



PROVINCIA DI LIVORNO — "Si celebra ogni anno il 25 Novembre la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, occasione che ci consente di rinnovare e sottolineare il costante impegno della Polizia di Stato. Un impegno che si esprime non solo attraverso il contrasto dei comportamenti criminali, ma anche con un’articolata strategia di prevenzione, finalizzata alla crescita culturale e all’effettivo raggiungimento della parità di genere".

Si apre così una nota diffusa dalla Questura di Livorno.

"In vista dell’imminente ricorrenza e nella più ampia cornice delle iniziative organizzate nel corso del mese, dedicato alla lotta al femminicidio, è importante riflettere anche sugli strumenti che il legislatore ha progressivamente introdotto nel nostro ordinamento per rafforzare la tutela delle vittime di una forma di violenza difficile da prevenire e disarticolare. - prosegue la nota - Una violenza di matrice composita, che affonda le sue radici in una visione distorta della donna, intesa come oggetto di potere e di dominio ed il cui contrasto impone un approccio integrato e multifattoriale.


"La Questura di Livorno promuove la cultura della non discriminazione e del rispetto dei diritti delle donne, ambito in cui molto è stato fatto negli ultimi anni. - prosegue la nota - Rispetto al 2024, sono significativamente aumentati gli “Ammonimenti” emessi dal Questore di Livorno per episodi di violenza domestica e comportamenti persecutori.
L’“Ammonimento” del Questore, introdotto nel 2008 e significativamente ampliato nel 2023, è un provvedimento amministrativo con funzioni di prevenzione, attraverso il quale l’autore di una serie di gravi delitti che offendono la libertà morale e l’integrità fisica della vittima, che ne aggrediscono il domicilio o che ne danneggiano i beni, viene formalmente invitato dall’Autorità di pubblica sicurezza ad interrompere le condotte moleste, persecutorie, violente o comunque lesive e ad assumere un comportamento conforme alla legge, per evitare che le predette condotte possano degenerare ulteriormente e portare al compimento di reati ancora più gravi".

"Il provvedimento, che può essere richiesto dalla persona offesa o, a seconda dei casi, può essere adottato d’iniziativa dal Questore, non richiede, per sua natura, la piena prova della commissione del reato: è sufficiente che vi siano indizi che la condotta stia evolvendo in uno scenario più pericoloso, persecutorio o violento, proprio perché l’obiettivo è quello di interrompere il ciclo della violenza e di tutelare la vittima in modo immediato.
Nonostante si tratti di una misura di prevenzione e quindi di un provvedimento come detto di carattere amministrativo, l’ammonimento comporta significative e concrete conseguenze sul piano giuridico per l’autore, assolvendo in tal modo anche una funzione deterrente dalla commissione di ulteriori azioni violente. - spiegano dalla Questura - Infatti, in caso di reiterazione delle condotte, l’illecito diventa procedibile d’ufficio senza necessità di querela da parte della vittima e può determinare inoltre, un aggravamento della pena in caso di successiva condanna.
In tal senso, i dati statistici diffusi a livello nazionale, riferiti al 2023, confermano che la misura funziona e raggiunge assai spesso il suo scopo: infatti, ogni dodici ammoniti, si registra un solo caso di recidiva ossia, il compimento di azioni della stessa indole, ai danni della stessa o di diversa vittima da parte di un soggetto già ammonite. A livello provinciale, nel corso del tempo, si contano solo due soli casi di recidiva".


L’attività svolta

Nel 2025 (fino al 31 ottobre), sono già 28 i provvedimenti di ammonimento emessi dal Questore di Livorno, a fronte dei 13 dell’anno precedente, di cui una quota rilevante riguarda casi di violenza domestica, fra coppie di coniugi e conviventi o di ex compagni, comunque legati da un’attuale o precedente relazione sentimentale.


Questi numeri testimoniano, come spiegano dalla Questura, oltre alla nota e preoccupante pervasività del fenomeno, anche la tendenza delle vittime a richiedere maggiormente l’aiuto delle Forze di polizia ed una maggiore consapevolezza in merito agli strumenti che oggi esistono nel nostro Paese per arginare il fenomeno, già dalle fasi iniziali. La sempre maggiore sensibilità acquisita dagli operatori del settore, nell’individuare, prevenire ed intervenire tempestivamente su situazioni potenzialmente esplosive, rappresenta certamente un valore aggiunto di contrasto del fenomeno.


L’aumento degli ammonimenti, infatti, non è soltanto un dato statistico, ma il segno tangibile di un’azione di prevenzione più efficace e di una maggiore fiducia delle vittime nelle istituzioni:
le vittime sono più informate e sanno che esiste questo strumento di tutela;
le Forze di polizia sul territorio collaborano meglio e più tempestivamente;
si cerca di intervenire in una fase precoce, prima che la violenza si aggravi, riducendo i tempi e le condizioni di pericolo per la persona offesa; si rafforza il ruolo della prevenzione e del cambiamento culturale nella strategia complessiva contro la violenza di genere.


Ogni ammonimento, proseguono dalla Prefettura, rappresenta una possibilità concreta di fermare la violenza prima che degeneri in tragedia e la pressoché totale assenza di recidive nel territorio livornese, se comparato al dato nazionale, che si attesta, invece al 23% circa, dimostra come questo strumento di prevenzione si stia rivelando efficace nel contenimento della violenza e dei suoi esiti più drammatici.


Altrettanto importante appare agire sul fronte del recupero: accanto alla tutela delle vittime, stiamo incentivando, in stretta sinergia con la Prefettura, la Procura, i centri antiviolenza, i servizi sociali e le associazioni territoriali, i percorsi di accompagnamento e rieducazione per gli autori di maltrattamenti e per i soggetti affetti da patologia delle relazioni, nella convinzione che la sicurezza, soprattutto in questo delicato e strategico settore, richiede un profondo cambiamento culturale e la progressiva responsabilizzazione di chi commette violenza, con il coinvolgimento di una pluralità di attori, a vario titolo competenti nel trattamento delle vittime e degli autori del reato.


La misura di prevenzione personale emessa dal Questore, tramite il “Protocollo Zeus”, offre infatti al soggetto ammonito la possibilità gratuita di attivare un percorso di sostegno e di gestione delle proprie emozioni all’interno delle relazioni affettive, il cui esito positivo permetterà di avanzare, in futuro, istanza di revoca del provvedimento adotatto.


Nell’ambito delle attività di sensibilizzazione al contrasto della violenza di genere si inserisce l’incontro di sabato 15 Novembre, presso l’Auditorium del Museo di Storia Naturale, alla presenza delle Autorità istituzionali, dal titolo “Contrasto alla violenza di genere: più forti insieme”, promosso dal Soroptimist Club di Livorno, in collaborazione con la Questura di Livorno.


L’iniziativa è tra le attività che il Club realizza annualmente nel mese di novembre, aderendo alla campagna “Orange the World 2025”, promossa dal Soroptimist International Europeo, volta a sensibilizzare la collettività sul tema della violenza di genere.

Nel mese di Novembre, la campagna internazionale di sensibilizzazione utilizza il colore arancione quale simbolo distintivo, presente nel materiale informativo diffuso e nelle illuminazioni di edifici e sedi istituzionali che partecipano all’iniziativa, a testimonianza dell’impegno condiviso nel contrasto alla violenza contro le donne.


Obiettivo del convegno di sabato 15 è delineare un quadro concreto della situazione attuale relativa al fenomeno della violenza di genere nel territorio livornese, attraverso il contributo degli attori che operano sinergicamente in questo ambito.
In tale occasione, il Soroptimist International Club Livorno donerà al Questore Giuseppina Stellino la “Stanza tutta per sé portatile”, una valigetta contenente un kit informatico audio-video per la verbalizzazione e la registrazione delle denunce.

Tale strumento, donato dal Soroptimist International d’Italia, consentirà di raccogliere le testimonianze anche in luoghi diversi da quelli istituzionali – come, ad esempio, il pronto soccorso o altri contesti maggiormente idonei a garantire il benessere della vittima – al fine di raggiungere in modo più tempestivo e diretto le persone in condizione di vulnerabilità.

Interverranno al convegno moderato da Michela Berti de La Nazione:
Riccardo Signorelli, Dirigente della Squadra Mobile Livorno
Francesca Salvadorini, socia Soroptimist e Avvocata specializzata in diritto di famiglia;
Maurizio Agnello, Procuratore di Livorno
Rosa Maranto, Coordinatrice ASL “Salute e Medicina di genere” e Responsabile della Rete Codice Rosa.


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