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Attualità mercoledì 28 gennaio 2015 ore 18:15

Debiti per oltre 13 milioni di euro

Al termine dell’operazione della finanza 'The Ambassador', è stato arrestato un imprenditore con l'accusa di evasione fiscale e bancarotta fraudolenta



CECINA — Un imprenditore di Bibbona è stato arrestato dalla guardia di finanza di Cecina con l'accusa di evasione fiscale e bancarotta fraudolenta al termine dell’operazione denominata 'The Ambassador'. L'imprenditore V. M. J. le sue iniziali, era conosciuto, infatti, con il nome di 'ambasciatore dello stato della Liberia' perchè ha ricoperto l'incarico di tecnico responsabile dell'ufficio marittimo della Liberia.
L'uomo avrebbe omesso di presentare le dichiarazioni fiscali, usufruendo indebitamente delle esenzioni previste per i rappresentanti diplomatici. Inoltre, secondo le fiamme gialle avrebbe portato al fallimento di due società a lui riconducibili che gestivano una struttura turistica, creando debiti per oltre 13 milioni di euro

La finanza ha eseguito indagini, con complesse verifiche fiscali che hanno evidenziato come l'imprenditore abbia percepito redditi di oltre 900 mila euro senza dichiararli al fisco perché ritenuti esenti. Redditi che gli derivavano in qualità di tecnico responsabile dell'ufficio marittimo della Liberia, ma che non beneficiavano di alcuna esenzione fiscale: l'uomo non ricopriva nessun incarico per cui è prevista l'esenzione.

Le fiamme gialle hanno poi rilevato anomalie dei flussi di denaro tra l'imprenditore e le sue due società che il tribunale di Livorno ha dichiarato fallite. Venivano individuate, tra l’altro, uscite di denaro per finalità estranee all’esercizio d’impresa, nonché una situazione di grave insolvenza societaria e l’esistenza di consistenti debiti tributari.
Nel tentativo di evitare il fallimento poi dichiarato su istanza del pm Luca Masini del tribunale di Livorno, l'imprenditore avrebbe cercato di accedere alla procedura di concordato preventivo, producendo documentazione risultata poi contraffatta e falsa. Procedura che gli avrebbe consentito di sanare l’intera posizione debitoria corrispondendo un importo inferiore al debito complessivo.

I finanzieri, focalizzando l'analisi del bilancio su poste patrimoniali utilizzate per mascherare movimenti finanziari estranei all'esercizio di impresa, hanno individuato debiti superiori a 13 milioni di euro, nonché la distrazione di somme di denaro del patrimonio delle due società per circa 800mila euro.


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