Partita la raccolta fondi per terapia intensiva

I sanitari dell’ospedale di Cecina lanciano due iniziative a sostegno del reparto di terapia intensiva. In due giorni raccolti quasi 35mila euro

CECINA — Sono due le raccolte fondi che in queste ore stanno girando freneticamente tra i news feed di Facebook e le chat di Whatsapp. Entrambe lanciate su Gofundme, piattaforma digitale di crowdfunding, in meno di 18 ore hanno già raggiunto la considerevole cifra di 35mila euro, da destinare al reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Cecina.

La prima raccolta di denaro è quella lanciata da Claudio Marabotti, cardiologo ed esponente della lista civica Rosignano nel cuore. Destinata all’acquisto di un respiratore da 7mila euro, è quasi giunta al traguardo.

Scrive Claudio Marabotti: “Covid 19! Tutti noi sentiamo il bisogno di fronteggiare questo mostro invisibile che sta cambiando le nostre vite. Peggio è per chi viene colpito, per il personale sanitario che è chiamato a lottare in prima linea per il bene di tutti, costretti a turni massacranti e a fare i conti con un sistema sanitario ridotto all'osso.

Un respiratore, essenziale per la sopravvivenza, ha un costo stimato di circa 7000€.

Se deciderai di sostenerci ogni piccolo gesto avrà un valore enorme. Molti cittadini si sono rivolti a noi per chiederci che cosa potevano fare e come potevano donare la loro infinita generosità. Questa è la nostra risposta. La sanità ha bisogno di tutti noi, ha bisogno di te!”

La seconda, avviata poco dopo la precedente, è quella dedicata all’acquisto dei dispositivi di protezione e degli strumenti necessari agli operatori, per lavorare in sicurezza e con efficacia nel reparto di terapia intensiva. Avviata da Ubaldo Riccucci, specialista in anestesia e rianimazione, ha già raggiunto la considerevole somma di 27mila euro su 30mila.

Così Ubaldo Riccucci presenta l’iniziativa della raccolta fondi: “Carissimi amici, è un momento molto difficile per tutti. Ognuno di noi è tenuto a fare dei sacrifici importanti per il bene collettivo. Come ampiamente spiegato dai massmedia due sono i cardini per contrastare questa epidemia, evitare il più possibile i contatti e lavorare con efficienza negli ospedali (pronto soccorso, reparti e rianimazione).

Io sono un anestesista e lavoro nell'ospedale di Cecina e insieme ai miei colleghi siamo l'ultima risorsa per cercare di salvare le vite in pericolo. Il nostro presidio ospedaliero è debitamente attrezzato ma solo per una situazione di normalità.

I giorni che verranno esauriranno rapidamente le nostre dotazioni e metteranno a repentaglio la vita di tutti gli operatori coinvolti nel loro lavoro. È per questo che mi rivolgo a tutti voi, il vostro anche piccolo contributo ci permetterà di accedere rapidamente, bypassando gli iter burocratici, all'acquisto di beni primari fondamentali (presidi di protezione e strumenti indispensabili nella nostra professione).

È importante che ci sosteniate. È importante che ci siate vicino. È importante per noi avere la giusta motivazione per non cedere quando l'impegno diventerà insostenibile. Noi qui ci siamo ed importante che ci siate anche voi. Grazie.”

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