Imprese & Professioni martedì 21 dicembre 2021 ore 09:45
I migliori siti e app per vendere abbigliamento online

Quali sono i siti e le modalità attraverso i quali vendere i propri capi usati oppure cosa fare per aprire il proprio e-commerce
CECINA — Negli ultimi anni il retail online ha avuto una diffusione enorme e sempre più persone si occupano di vendere abbigliamento sul web tramite app o siti dedicati. Non è un’attività riservata soltanto ai grossi rivenditori, ma anche alle persone comuni.
Ci sono due possibilità: vendere occasionalmente capi di abbigliamento usati o vintage, oppure aprire un e-commerce e proporre capi nuovi, autoprodotti o meno.
Le modalità di vendita sono diverse chiaramente, anche a livello fiscale.
Per rivendere singoli capi di abbigliamento usati, utilizzando le app e i siti di cui parleremo di seguito, non occorre alcun adempimento; invece per aprire un proprio e-commerce o per abbonarsi ad un marketplace terzo è necessaria una partita IVA.
In entrambi i casi, in questo breve articolo cercheremo di chiarire siti e modalità attraverso i quali vendere i propri capi usati oppure cosa fare per aprire il proprio e-commerce. Cominciamo quindi subito dai migliori siti di vendita.
I 3 migliori siti per vendere abbigliamento online
Per vendere i propri capi online è necessario utilizzare siti affidabili e sicuri e soprattutto che non abbiano costi troppo elevati. Eccone tre con i quali si può stare sicuri:
- Vinted: dal momento del suo arrivo in Italia, Vinted è stata una vera e propria rivelazione. Infatti la sua modalità d’uso è estremamente semplice, basta infatti scaricare l’app, iscriversi, caricare le foto dei capi che si vogliono vendere, scegliere il prezzo e pubblicarle. Le spedizioni sono a cura del venditore, che eventualmente può anche consegnare a mano. Ciò che è molto conveniente è che non ci sono commissioni da pagare.
- Vestiaire Collective: questo è un sito maggiormente dedicato alla vendita di abiti di marca usati, quindi capi anche di alta moda ma a prezzi più abbordabili. Per questo sito è previsto il pagamento di una commissione, infatti il rivenditore riceve il 75% del prezzo stabilito, mentre le spedizioni sono gratuite.
- eBay: questo sito non ha bisogno di presentazioni poiché fa parte dei colossi delle vendite online, non soltanto di abbigliamento. Su questo sito inoltre è possibile non soltanto vendere l’usato, ma anche prodotti nuovi. Caricare gli annunci è molto semplice e si può scegliere se fissare un prezzo o venderli all’asta. Inoltre non è previsto nessun costo di commissione.
Cosa fare per aprire un proprio e-commerce?
Se lo scopo del rivenditore non è quello di affidarsi a siti o app già esistenti ma si vuole aprire un proprio e-commerce personale, mettendo in piedi un’attività imprenditoriale a tutti gli effetti, allora il percorso da seguire è differente.
Innanzitutto si deve scegliere il nome del proprio store, che sia accattivante e che lasci intendere anche a chi non lo conosce di cosa si tratti.
Poi bisogna strutturare il proprio sito affidandosi ad esperti del settore e ciò vale anche per le pubblicazioni delle pubblicità, che devono essere efficaci e rivolte al pubblico giusto, dunque posizionate sul web nei “punti giusti”.
Infine, come detto in apertura, è necessario aprire una partita IVA e per farlo una buona idea può essere rivolgersi a servizi di consulenza fiscale online i quali offrono soluzioni low-cost per poter sostenere gli aspiranti imprenditori che vogliono aprire un e-commerce. A questo punto, sistemato anche il problema fiscale, non resta che cominciare la propria esperienza di vendita sul web e cercare di trarne il massimo profitto possibile.
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