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Cronaca venerdì 11 ottobre 2024 ore 12:19
Si finge la figlia via messaggio e le ruba denaro
Una donna di 50 anni è stata identificata e denunciata dai carabinieri in seguito ad una indagine
BIBBONA — I carabinieri della Stazione di Bibbona, al termine di accertamenti ed indagini partiti dalla denuncia di un’anziana del posto, hanno identificato e denunciato per truffa, attraverso una nota applicazione di messaggistica istantanea, una 50enne campana.
Come spiegano i carabinieri in una nota, la vittima, ingannata dal tono confidenziale del messaggio, benché proveniente da un numero a lei sconosciuto, ha creduto in buona fede di comunicare con la figlia che, con un nuovo numero telefonico, le chiedeva del denaro poiché, a suo dire, le era stato bloccato il conto corrente.
La donna si è subito attivata per inviare il denaro richiesto, quasi 1.000 euro, a quella che credeva sua figlia effettuando una ricarica su una carta prepagata i cui estremi le erano stati forniti dall’interlocutrice.
La vittima ha poi assecondato anche una seconda richiesta di un versamento, di pari importo, e nella stessa mattinata ha ripetuto l’operazione.
Alla terza richiesta la donna si è insospettita e ha chiamato la figlia, che le ha riferito di non averle chiesto alcuna somma di denaro da un’utenza telefonica diversa dalla propria.
La donna si è resa conto di essere stata raggirata e si è rivolta ai carabinieri i quali in breve tempo, anche mediante accertamenti sul flusso del denaro, sono riusciti a identificare il presunto autore della truffa.
Si tratterebbe di una 50enne non nuova a fatti del genere, che è stata denunciata in stato di libertà all’autorità giudiziaria di Livorno.
"Quando si ricevono richieste di denaro, è sempre bene sincerarsi chi sia davvero l’interlocutore; qualora si trattasse davvero di un congiunto, qualche minuto non farà la differenza per lui ma può salvare da un eventuale raggiro. L’invito dei Carabinieri è quello di denunciare sempre le truffe, anche non consumate, per consentire l’individuazione degli autori ed il deferimento all’Autorità", concludono i carabinieri.
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