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Attualità domenica 20 dicembre 2015 ore 13:35

La riforma è legge, anche per le zone distretto

Al termine di una seduta fiume di cinque giorni del Consiglio regionale, è stata approvata la riorganizzazione dei servizi sanitari toscani



FIRENZE — Ha votato a favore della riforma soltanto il gruppo Pd della Regione, mentre Lega Nord, M5S, Si Toscana a sinistra, Forza Italia e FdI hanno votato contro.

LA LEGGE. Il testo finale approvato a Firenze contiene le norme per il riordino complessivo del sistema ma è privo di 57 articoli rispetto a quello giunto in aula martedì scorso (quelli compresi il numero 80 e il 135 e l'articolo 143), stralciati dallo stesso Pd per sbloccare i lavori dell'aula, che si erano arenati su migliaia di emendamenti presentati dalle minoranze. Le norme stralciate riguardavano soprattutto la revisione dell’organizzazione di alcuni organismi come Consiglio sanitario regionale, la Commissione regionale di Bioetica, la Commissione terapeutica regionale, i comitati etici, disposizioni di adeguamento sull’assistenza farmaceutica e sull’Agenzia Regionale di Sanità, la contabilità dell'Estar e regole sull'Istituto per lo Studio e la Prevenzione Oncologica.

La riforma introduce un nuovo assetto delle Asl e un modello organizzativo dipartimentale e della rete ospedaliera; il rafforzamento dell’organizzazione del territorio e dei relativi processi di governance; un nuovo modello di programmazione di Area vasta e i relativi dipartimenti interaziendali. Inoltre, sono introdotti nuovi organismi di governo clinico e una Commissione di valutazione delle tecnologie sanitarie e degli investimenti sanitari.

Tra i punti cardine c’è l’accorpamento delle dodici aziende unità sanitarie locali in tre aziende, una per ciascuna area vasta (azienda Usl centro, azienda Usl ToscanaNord Ovest, azienda Usl ToscanaSud Est).

Prevista anche una nuova organizzazione del presidio ospedaliero, incentrata sui dipartimenti. E’ istituita la nuova figura del direttore della rete ospedaliera, con funzione di presidio del funzionamento in rete degli ospedali nonché di supporto alla direzione sanitaria aziendale nella pianificazione e programmazione della rete ospedaliera.

A LIVELLO LOCALE. E’ prevista una ridefinizione complessiva delle funzioni delle 'zona distretto', del suo responsabile e del sistema delle conferenze dei sindaci, anche per ottimizzare le risposte territoriali all’integrazione sociosanitaria. Questo è uno dei principali punti che riguardano l'assetto sanitario a livello locale, anche in Valdicecina. Il sindaco di Volterra Marco Buselli aveva chiesto che in Alta Val di Cecina fosse mantenuta l'autonomia della Zona Distretto.

Il consiglio regionale ha approvato l'articolo 145 che riguarda le zone distrettuali locali. Come spiega il consigliere Gianni Anselmi tramite il proprio profilo Facebook la norma approvata prevede che "saranno i territori (cioè i consigli comunali e le conferenze zonali) a scegliere i confini delle nuove zone distretto". "Entro il 30 marzo potranno inoltrare (nell'inerzia procederà la Regione) proposta di ridefinizione degli ambiti socio-sanitari - prosegue il consigliere - Mai come stavolta toccherà ai Comuni disegnare la territorialità sovracomunale dei servizi. Entro il 30 giugno la Giunta Regionale invierà al Consiglio una proposta di legge che conterrà la revisione degli ambiti, sulla quale voteremo noi".

"I nuovi ambiti distrettuali - spiega ancora Anselmi  - saranno anche quelli entro i quali i Comuni potranno associare le funzioni; dunque ambiti più grandi permetteranno, se i Comuni lo decideranno, nuove economie di scala e ampiezza di servizio. Non solo, se ad esempio Val di Cornia e Val di Cecina decideranno di fondere i distretti, San Vincenzo potrà associare la funzione di Polizia Municipale con Castagneto, cosa che attualmente gli è impossibile".

Da questa revisione è esclusa soltanto l'Isola d'Elba, che avrà per legge una autonoma zona-distretto.


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