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Attualità lunedì 19 gennaio 2015 ore 15:51

Pisa e Livorno nella stessa Asl

Da 12 aziende sanitarie si passerà a 3 dal primo gennaio 2016: secondo la proposta di legge ​le attuali verranno commissariate e per il 2015 continueranno ad esistere



FIRENZE — "Questa legge di riforma del servizio sanitario regionale si incammina su un terreno nuovo, ed è quindi legittimo che susciti dubbi e timori. Noi siamo qui per raccogliere tutte le osservazioni e i commenti. Ma è un modo per reagire agli eventi che ci stanno incalzando, sia sul medio che sul lungo periodo". Così l'assessore al diritto alla salute della Regione Toscana Luigi Marroni ha illustrato stamani alla IV Commissione Sanità del Consiglio Regionale la proposta di legge di riforma del servizio sanitario toscano approvata a fine dicembre dalla giunta.

La proposta di legge, attraverso un percorso che durerà un anno, prevede la fusione delle attuali 12 Asl in 3 grandi aziende sanitarie, una per ciascuna Area vasta. Nell'area vasta Toscana Nord Ovest finiranno: Massa Carrara, Versilia, Lucca, Pisa, Livorno; in quella Toscana Centro: Firenze, Prato, Pistoia, Empoli); infine nella Toscana Sud Est Siena, Arezzo, Grosseto.

Le attuali 12 Asl verranno commissariate, con un commissario unico per ciascuna Area vasta, e per tutto il 2015 continueranno ad esistere. In ciascuna delle 12 Asl verrà nominato un vice-commissario, che per lo svolgimento delle sue funzioni si avvarrà di uno staff composto da professionisti del servizio sanitario regionale. Dal 1° gennaio 2016 verranno istituite 3 aziende Usl, ciascuna con un direttore di Area vasta, dotate di personalità giuridica di diritto pubblico e di autonomia imprenditoriale, organizzativa, amministrativa e contabile.

"Noi avremmo voluto integrare da subito anche le aziende ospedaliero-universitarie - ha precisato Marroni - ma questo obiettivo per ora resta sullo sfondo, ha bisogno di un dibattito e leggi nazionali".

Nell'illustrare la proposta di legge alla IV Commissione, l'assessore si è soffermato sull'attuale quadro complessivo della sanità toscana: "da due anni abbiamo messo in atto una serie di riorganizzazioni, e fino ad oggi abbiamo messo in sicurezza la sanità toscana, ottenendo anche ottimi risultati, che ci hanno posto ai vertici delle classifiche nazionali: è il caso del Programma nazionale esiti e della Griglia Lea; ma lo scenario si evolve in continuazione".
Tre gli aspetti evidenziati da Marroni. Dal punto di vista organizzativo "la dimensione ideale è quella di Area vasta". Poi lo scenario epidemiologico che comporta costi sempre crescenti, legati all'allungamento della vita e alla continua evoluzione delle malattie croniche. "Un solo esempio: il nuovo farmaco per l'epatite C - spiega l'assessore - nel 2015, curare con questo farmaco una parte dei pazienti toscani costerà tra i 45 e i 55 milioni, che non sono previsti in nessun bilancio; stesso discorso per i nuovi farmaci oncologici o per quelli per la cura dell'Alzheimer". Infine, la riduzione delle risorse: "sono gli effetti del Patto di stabilità, che comporta una fortissima riduzione dei finanziamenti disponibili e la sanità rappresenta il 70-80% dei bilanci regionali".


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