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Attualità venerdì 01 marzo 2024 ore 10:24

"La politica agricola va rivista non eliminata"

Si è svolta l'assemblea di Cia Etruria per parlare di Pac insieme a esperti e studenti.



CECINA — La Pac (politica agricola comune) al centro dell’assemblea annuale Cia Etruria. E’ stato proprio questo tema di estrema attualità che in Italia tra il 2023 e il 2027 si traduce in 25 miliardi di euro (2, 45 miliardi e mezzo stanziati in Toscana), ad essere analizzato in tutte le sue declinazioni, sia positive che negative, nel corso dell’evento svoltosi presso il Palazzetto dei Congressi di Cecina alla presenza del sindaco di Rosignano Marittimo Daniele Donati e di Santa Luce Giamila Carli, di molti agricoltori, del presidente Cia Toscana Valentino Berni e di circa ottanta studenti delle 4° e 5° dell’ISIS Marco Polo Agrario di Cecina.

Tra gli interventi quello del professor Gianluca Brunori dell’Università di Pisa che ha ricordato come la Pac sia nata nel 1962 allo scopo di produrre cibo in abbondanza per tutti. “L’attuale Pac - ha detto - rischia di dare tanti soldi ad aziende grandi e pochi alle piccole. Come garantire il reddito? La mia proposta - ha aggiunto - è quella di remunerare il lavoro anziché la terra”.

Luci e ombre, dunque intorno a questo strumento di cui tuttavia, al contrario di quanto talvolta sostenuto, non va invocata la cancellazione come evidenziato dal direttore Cia Nazionale Maurizio Scaccia. 

“Invece di semplificarci le cose - ha ribadito Dario Di Vaira, vignaiolo di Bolgheri - non scorgiamo mai la luce in fondo al tunnel. La Pac doveva servire a garantire un reddito e invece vediamo ancora i trattori in piazza poiché il carico è sempre più alto sia per il produttore che per il consumatore. Il settore vitivinicolo toscano è privilegiato rispetto a quello orto-frutticolo, cerealicolo o alla zootecnia, se soffre meno- ha concluso- è solo perché abbiamo una gestione più diretta con meno passaggi intermedi”.

Soddisfatta sia della partecipazione che dell’interesse dimostrato la presidente Cia Etruria Cinzia Pagni. “Un appuntamento che ci eravamo riproposti di trattare da tempo - ha commentato - data l’estrema urgenza di dare risposte agli agricoltori circa i carichi burocratici e la carenza di reddito. La Pac in Italia resta uno strumento fondamentale per orientare la politica agricola ma deve essere modificato e proprio per questo occorre lavorare già in vista della Pac del 2027. Una prima buona notizia riguarda il pacchetto semplificazione - ha concluso - presentato dalla Commissione Ue volto a ridurre alcuni degli oneri amministrativi che gravano sugli agricoltori, per quanto sia necessario stabilire ulteriori misure a medio e lungo termine per dare sollievo al comparto”.

Apprezzamento è stato espresso anche dai docenti dell’istituto agrario. "Si è trattato di un’iniziativa molto interessante - ha detto Alessio Sapuppo, docente - volta ad approfondire i vantaggi e le criticità di questo importante strumento politico e del ruolo di custode che l’agricoltore svolge sui territori. I ragazzi a scuola chiedono informazioni sulla Pac - ha concluso - specie dopo l’insorgere delle proteste in tutta Europa”.


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