Cronaca martedì 27 maggio 2025 ore 15:59
Evitano l'alt e gettano la droga dal finestrino

Due fratelli di 39 e 45 anni sono stati arrestati dai carabinieri. Il loro tentativo di fuga ha fatto scoprire un'attività di spaccio di droga
CECINA — Due fratelli di 39 e 45 anni, abitanti in zona e già noti alle forze dell’ordine per precedenti di droga e porto abusivo di armi, sono stati arrestati dai carabinieri dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Cecina, nel corso di un mirato servizio, con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio.
I due uomini, a bordo di un suv, per evitare un controllo stradale dei carabinieri effettuato di pomeriggio nella frazione di Marina in via del Tombolo Meridionale, alla loro vista sono fuggiti, percorrendo circa 150 metri in retromarcia e lanciando dal finestrino lato passeggero un involucro bianco.
I militari, dopo aver bloccato il mezzo, hanno recuperato l'involucro sul ciglio della strada e hanno appurato cge conteneva 5 dosi di cocaina per poco più di due grammi totali.
All’esito di ciò e alla luce del ritrovamento addosso al 45enne di un’ingente somma di contanti, quasi 900 euro nel portafoglio, i carabinieri hanno esteso i controlli alle abitazioni cecinesi dei due uomini, che sono state perquisite.
Presso quella del maggiore dei due sono stati trovati altri 25 grammi di hashish, una trentina di grammi di cocaina e 5,5 di marijuana, oltre a più di 8mila euro in contanti, insieme a sostanza da taglio e confezionamento, un bilancino di precisione e uno scanner per rilevare la presenza di microspie.
Nell’abitazione del più giovane sono stati recuperati invece 3 dosi di cocaina per circa 3 grammi e mezzo, e modiche quantità di hashish e marijuana, oltre ad un altro bilancino di precisione e materiale per confezionare dosi.
Tutta la droga, il materiale correlato e i contanti, ritenuti probabile frutto di una fiorente attività di spaccio, sono stati sequestrati e i due uomini sono stati dichiarati in arresto per resistenza a pubblico ufficiale e detenzione ai fini di spaccio, quindi associati al carcere a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Il giudice del Tribunale di Livorno, nel convalidare l’operato dei carabinieri, ha confermato a carico dei due la misura cautelare della custodia in carcere.
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