Cronaca mercoledì 03 dicembre 2025 ore 10:21
Il finto colonnello le prosciuga i risparmi

Due le persone coinvolte e denunciate che hanno raggirato una donna che ha denunciato l'accaduto alla stazione di Donoratico
CASTAGNETO CARDUCCI — I Carabinieri della Stazione di Donoratico, nell’ambito delle attività di servizio orientate a contrastare il fenomeno delle truffe, dopo un’attenta e delicata indagine, hanno identificato e denunciato in stato di libertà due uomini sulla quarantina, ritenuti i protagonisti di una truffa ai danni di una signora del posto.
La vittima aveva ricevuto un sms di notifica di un movimento di denaro in uscita da un suo conto corrente di 1.573 euro e, per bloccare l’operazione, avrebbe dovuto contattare un numero telefonico indicato proprio nel messaggio. Al numero indicato avrebbe risposto un sedicente addetto antifrode della banca che ha paventato alla vittima alcune attività fraudolente sul conto corrente ed oggetto di indagine proprio da parte dei Carabinieri. La donna ha poi ricevuto una telefonata da un numero riconducibile alla caserma dell'Arma di Livorno e un sedicente colonnello l’avrebbe invitata a 'mettere in salvo' i propri risparmi effettuando un bonifico istantaneo di ben 18mila euro. La vittima, persuasa della buona fede dell’interlocutore, ha eseguito l’operazione suggerita, recandosi in banca e seguendo le istruzioni che gli erano state impartite e sempre rimanendo in stretto contatto con il truffatore, anche al fine di non destare sospetti nell’impiegato di cassa. Pertanto tutta la vicenda si è sviluppata secondo la pianificazione del malvivente che, una volta ricevuto il bonifico, ha immediatamente interrotto i contatti con la vittima. Quest’ultima, a posteriori, ha poi appreso che la chiamata da utenza fissa, in apparenza collegata ad una caserma Carabinieri di Livorno in realtà non era partita dalla caserma bensì si sarebbe trattato di uno di quei casi di spoofing, una tecnica che consente di mascherare il numero reale del chiamante sostituendolo con un altro scelto a piacimento.
Gli investigatori, avviate tempestive indagini, condotte anche grazie agli scambi informativi con altri reparti dell’Arma, nonché accertamenti a largo spettro sia di tipo documentale che tecnico, sono riusciti a identificare i presunti responsabili, risultati già noti per fatti analoghi. I sospettati sono stati pertanto deferiti in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Livorno per truffa aggravata in concorso.
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