Bircacio, dagli scarti della birra al pecorino
di - lunedì 04 dicembre 2023 ore 09:00
BIRCACIO è un innovativo progetto che mira a trasformare gli scarti della produzione di birra in un pecorino arricchito con polifenoli, provenienti da queste materie di lavorazione alimentare. Questa iniziativa, sostenuta da diverse istituzioni e aziende locali, si concentra sulla ricerca dei benefici del luppolo nell'alimentazione animale e nella produzione casearia, oltre a puntare alla creazione di una nuova filiera del luppolo in una zona della Toscana inesplorata in questo campo.
Il sostegno del GAL F.A.R. Maremma ha permesso di finanziare il progetto tramite la misura 16.2 del Programma di Sviluppo Rurale (PSR) 2014-2020 della Regione Toscana, volta a promuovere l'innovazione nel settore agricolo e agroalimentare.
L'Università di Pisa, tramite il Centro di Ricerche Agro Ambientali, svolge un ruolo centrale nello studio del luppolo adatto al territorio, della selezione delle varietà adatte agli ambienti maremmani e dell'analisi dei suoi benefici nell'alimentazione animale, incluso il controllo dei formaggi ottenuti dal progetto.
Oltre alle istituzioni, attori privati come Francesco Neri del Birrificio Neri di Monterotondo Marittimo e Angela Saba, titolare dell’azienda agricola omonima di Cura Nuova, hanno un ruolo chiave nella pratica, fornendo rispettivamente gli scarti di lavorazione della birra e gestendo l'allevamento di pecore coinvolte nello studio per la produzione casearia.
BIRCACIO si configura come un'importante iniziativa per valorizzare i sottoprodotti di due settori agricoli, promuovendo un'economia circolare locale e creando nuove opportunità economiche nelle realtà rurali. Questo progetto segna una direzione economica innovativa per le aziende agricole che intendono collaborare con il settore brassicolo e caseario, focalizzata sulla coltivazione del luppolo, un'attività poco sviluppata nel grossetano ma con prospettive di crescita interessanti.
BIRCACIO certamente susciterà l'interesse dei birrifici toscani, specialmente quelli radicati nel settore agricolo, contribuendo a creare nuove filiere remunerative e sostenibili nell'agroalimentare toscano, noto per la qualità eccellente, coinvolgendo i birrifici stessi in questa nuova sinergia con riflessi positivi per il settore caseario di alta qualità.