Spettacoli venerdì 16 gennaio 2015 ore 10:20
A teatro, contro le storture del potere

Roberto Latini, che ha ricevuto il premio Ubu come migliore attore italiano, apre la stagione 2015 di Armunia con il suo 'Ubu roi' di Alfred Jarry
ROSIGNANO MARITTIMO — Roberto
Latini, recentemente
insignito del prestigioso premio Ubu quale migliore attore italiano,
apre la stagione 2015 di Armunia con il suo Ubu roi di Alfred
Jarry. L'appuntamento è per domenica 18 gennaio ore 17,15 nella tensostruttura di castello
Pasquini,a Castiglioncello.
Lo spettacolo, fiabesco e drammatico, allegorico e crudelmente
realistico insieme, realizzato con Fortebraccio
Teatro, è reduce da una
fortunata tounée all’estero che lo ha portato anche in Cina.
Il
testo di Jarry, per la sua modernità si presta a infinite
elaborazioni e adattamenti, e al suo apparire, nel Dicembre del 1896
al Théâtre de l’Œuvre di Parigi, segnò un momento di forte
rottura con il teatro borghese.
La vicenda ruota attorno a Père Ubu,
ufficiale dei Dragoni e Conte di Sandomir, favorito del Re Venceslao.
Accanto a lui la moglie, che Latini sceglie di portare in scena
vestita di una comica, assurda bruttezza, un modo per mostrare la
meschinità delle sue mire egoistiche che la spingono a convincere
l’assurdo marito affinché detronizzi il legittimo sovrano. Ubu
ordisce così un inganno per impadronirsi del regno, e una volta
conquistato il potere, si rivela sovrano avido e sanguinario e dovrà
guardarsi dal desiderio di vendetta del Principe Bugrelao, figlio di
Venceslao. Il tutto si svolge in uno strano mondo sospeso, che se non
esiste, in omaggio ai principi della patafisica, ovvero la scienza
delle soluzioni immaginarie, appositamente inventata da Jarry per
spostare l’ottica del teatro e iniziare una vera e propria
rivoluzione.
L’autore non si scaglia soltanto contro la crudeltà
del potere, ma anche e soprattutto contro la sua grossolanità e la
sua superficialità. Latini interviene sul testo originale, e lo
adatta alle storture della società contemporanea, evidenziandone i
limiti intellettuali e l'incapacità a rovesciare un sistema, aprendo
una finestra sull’assurdità esistenziale e politica della nostra
società.
Ubu Roi è ormai un classico del teatro mondiale, come
Edipo o Amleto, capace cioè di superare se stesso e mettersi a
disposizione dell'occasione teatro che ogni appuntamento scenico
rappresenta.
“Per me, da Jarry inizia il Teatro contemporaneo -
afferma Latini - Mentre ci si affannava a ricomporre tutte le
sfumature del Teatro borghese, Jarry è riuscito a ricondurci al
Teatro, proponendo delle figure e una modalità di relazione tra
testo e scena assolutamente contemporanei. Ubu apre la strada al
Teatro del Novecento".
L’adattamento
e la regia sono di
Roberto Latini, le musiche
e i suoni di Gianluca
Misiti, la scena di
Luca Baldini, i costumi
di Marion D’Amburgo, le luci
e la direzione tecnica di Max
Mugnai. In scena oltre allo stesso Roberto Latini ci sono Savino
Paparella, Ciro Masella, Sebastian Barbalan, Marco Jackson Vergani,
Lorenzo Berti, Guido Feruglio, Fabio Bellitti.
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