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Attualità sabato 08 novembre 2025 ore 09:50

Madre e bambino insieme in caso di ricovero

Approvata la procedura che verrà attuata in tutti gli ospedali Asl in caso di ricovero della mamma in reparti medici e chirurgici



PROVINCIA DI LIVORNO — Garantire la relazione madre-bambino anche in caso di eventuale ricovero della madre in reparti ospedalieri diversi da Ostetricia e ginecologia; proteggere, promuovere, sostenere l’allattamento nel rispetto delle scelte familiari; mantenere unito il più possibile il nucleo genitori-bambino. Sono questi gli obiettivi principali dell’innovativa procedura approvata nei giorni scorsi in Asl Toscana nord ovest e pubblicata in data 4 Novembre 2025 nell'intranet aziendale, nella sezione dedicata alla qualità, per metterla a disposizione di tutto il personale.

Questa opportunità sarà possibile in tutti i 13 ospedali dell'Azienda Usl Toscana nord ovest.

La procedura è stata redatta da un gruppo di lavoro aziendale coordinato da Graziano Memmini, direttore dell’Area aziendale pediatria (referente del documento), con verifica tecnica e sostanziale da parte di tutti i direttori di dipartimento e approvazione della direzione aziendale. Nel testo vengono delineati in particolare gli scenari e le soluzioni organizzative in caso di ricovero della madre con minore in fase di allattamento, tenendo sempre conto delle esigenze della donna ricoverata ed elaborando un piano di assistenza personalizzato da condividere con i familiari, centrato sulla necessità di mantenere la continuità della relazione madre-bambino.

In caso di necessità di ricovero della madre e in presenza di alcuni necessari criteri d’inclusione (legati alle condizioni di salute materna), in tutti i 13 ospedali dell’Asl Toscana nord ovest il ricovero madre-bambino potrà dunque sempre avvenire nel setting ospedaliero di pertinenza, sia esso in area medica, area chirurgica o area critica (terapia subintensiva), oltre naturalmente ai reparti di ostetricia e ginecologia.

A livello organizzativo in ospedale verrà messa a disposizione una stanza singola che consenta di ospitare madre e figlio e un familiare che svolga la funzione di caregiver, in grado quindi di fornire un supporto nella gestione del bambino.

“E’ un orgoglio per l’Azienda poter contare su questa innovativa procedura, che consente di venire incontro alle esigenze delle famiglie con bambini piccoli anche nei casi di ricovero della madre in reparti diversi da ostetricia e ginecologia, rendendo possibile la prosecuzione della relazione tra la mamma e il figlio e dell’allattamento. - ha affermato la direttrice generale Asl Maria Letizia Casani - Anche grazie a questo progetto, continuiamo ad affinare percorsi ospedalieri già eccellenti ma sempre migliorabili in un’ottica di presa in carico, attenzione ai bisogni delle persone ricoverate e qualità delle cure. I nostri ospedali e i nostri operatori si confermano all’avanguardia da questo punto di vista ma anche sempre pronti ad attuare azioni di adeguamento, soprattutto quelle legate all’umanizzazione delle cure, che devono essere costantemente sviluppate nelle strutture sanitarie. Ringrazio tutti i professionisti che hanno redatto e approvato la procedura, che introduce nella nostra organizzazione aspetti rilevanti e innovativi”.

“Il progetto - sottolinea il dottor Graziano Memmini - si pone l’obiettivo di migliorare la presa in carico e la cura della diade madre-bambino, qualunque sia il reparto ospedaliero in cui si trovano ricoverati. Siamo contenti perché rendere sempre più adeguati i percorsi significa migliorare la qualità di vita delle nostre pazienti e delle loro famiglie. Si tratta di un documento di valore che è improntato su criteri di qualità e sicurezza nella presa in carico complessiva. E’ un approccio sicuramente innovativo, che porterà dei benefici in tutti i nostri territori aziendali. Segnalo che in fase preliminare all’approvazione, il documento è stato sottoposto al parere del Gruppo allattamento aziendale e del Comitato percorso nascita aziendale, che hanno verificato i contenuti richiesti nell’ambito del percorso di certificazione e ri-certificazione UNICEF. Questa azione si inserisce infatti a pieno titolo nell’iter che le nostre strutture hanno già effettuato o stanno portando avanti come ospedali amici delle bambine e dei bambini. Grazie anche da parte mia a tutti colleghi per la disponibilità e la collaborazione con cui hanno aderito a questa iniziativa”.


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