Attualità giovedì 23 novembre 2023 ore 12:39
Raccolta funghi,"seguire i consigli dei micologi"
L'Ausl nord ovest ha evidenziato che nell'ultimo mese si sono verificate numerosi intossicazioni da funghi dovute al consumo di specie tossiche
PROVINCIA DI LIVORNO — Nel mese di Novembre si sono verificate nella popolazione numerose intossicazioni da funghi dovute al consumo di specie tossiche o commestibili in quantità eccessive, o in cattivo stato di conservazione o poco cotti o addirittura di funghi crudi. Lo ha evidenziato l'Azienda Usl Toscana nord ovest.
Molti cittadini si dilettano nella raccolta senza avere le competenze per riconoscere le diverse specie. Quindi, l'Ausl invita a seguire alcuni consigli: innanzitutto i funghi raccolti devono essere puliti dal terriccio e riposti in idonei contenitori come canestri evitando i sacchetti in plastica dove i funghi possono ribollire, diventando tossici; si devono raccogliere solo i funghi interi e in buono stato di conservazione, evitando di prendere quelli troppo maturi o troppo giovani, questi ultimi infatti possono essere facilmente confusi con le specie tossiche; tutti i funghi devono essere consumati in quantità minime, a pasti distanziati e ben cotti, salvo rare eccezioni; data l’abbondanza di funghi in questo periodo, per non intossicarsi, o peggio, prima di consumare funghi è necessario essere ben certi della loro commestibilità sottoponendoli eventualmente al controllo di un micologo della Asl. Se permane un piccolo dubbio sul loro riconoscimento è meglio evitare il loro consumo.
L’Ausl Toscana nord ovest effettua il servizio gratuito di riconoscimento su tutto il territorio di competenza con sportelli dedicati.
La Ausl, inoltee, ricorda a chi avesse la necessità di recarsi al pronto soccorso per una sospetta intossicazione da funghi, se possibile, di portare con sé i resti delle puliture o della cottura, in modo da favorire i micologi delle Asl intervenuti nell’identificazione delle specie ingerite e consentire, così, ai medici di somministrare quanto prima le adeguate terapie.
Nelle foto qui sotto, le specie più pericolose.
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