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Attualità martedì 30 maggio 2017 ore 12:30

Un nido artificiale per il falco pescatore

Lo hanno costruito i volontari della riserva del lago di Santa Luce. Lo scopo è favorire la colonizzazione da parte di questa specie



SANTA LUCE — Nella riserva regionale del lago di Santa Luce da pochi giorni i volontari hanno terminato i lavori per la realizzazione di un nido artificiale per il falco pescatore. Lo scopo è favorire la colonizzazione della ZSC Lago di Santa Luce, da parte di questa specie.

Il falco pescatore è attualmente estinto in Italia come nidificante dal 1969, sebbene la specie si è riprodotta recentemente in Toscana, grazie ad un progetto di introduzione del 2002 nel Parco della Maremma. Il ritorno di questa specie è di fondamentale importanza per la ricostituzione della complessa piramide alimentare che caratterizza gli ecosistemi acquatici, di cui il falco pescatore rappresenta il vertice.
A tal fine il personale Lipu della riserva, coordinato dal settore Specie e Ricerca Lipu, ha progettato un programma operativo volto a favorire la colonizzazione spontanea nella Riserva Regionale da parte del Falco pescatore.

La scelta della riserva, si basa su diversi punti di forza: l’area gode di una discreta tranquillità, ha ospitato fin dalla nascita del lago nel 1958 diversi individui in migrazione, è vicina all’areale riproduttivo della popolazione nidificante nel Parco della Maremma, è collocata lungo la linea migratoria che dal Parco della Maremma porta a nord della Toscana e viceversa.

Infatti, ogni anno alcuni individui raggiungono il Lago, dove la loro presenza è costante in tutte le stagioni risultando sporadico soltanto in inverno. Gli avvistamenti negli anni passati si sono susseguiti a fasi alterne e dal 2009 hanno assunto un andamento più regolare, con frequenza stabile nel periodo autunno inverno e nella stagione riproduttiva maggio-agosto. Dal 2009 al 2016 è sempre stato osservato un individuo, eccetto due individui osservati tra ottobre e novembre 2010. Nel 2015 le osservazioni sono state a cadenza mensile. Gli esemplari osservati in questi anni erano privi di anelli, ad eccezione di un individuo osservato nel 2009, risultato inanellato nel Parco della Maremma.

L’obiettivo del progetto è quello di attrarre individui di falco pescatore durante la migrazione pre-riproduttiva e favorire la sosta e la permanenza (sperando in futuro nella nidificazione).

In stretta collaborazione con il settore Specie e Ricerca della Lipu, sono state avviate nel marzo 2016 sia le attività preliminari che le azioni operative nel sito oggetto dell’intervento, raggiungendo l’obiettivo di individuare un sito dove installare il nido artificiale sulla base dei dati storici della specie e a seguito di diversi sopralluoghi.
– Analisi dei monitoraggi della specie
– Individuazione del sito di installazione del nido
– Realizzazione e posizionamento lungo la sponda est di un nido artificiale e di una sagoma di Falco pescatore.

Il sito è stato individuato grazie al comportamento abitudinario della specie presente al lago, che ha scelto come suo posatoio un albero ben preciso lungo le sponde est della zona umida. Si è convenuto che l’area idonea fosse quella accanto al posatoio prescelto.
La scelta del materiale vegetale per la realizzazione dei nidi artificiali è ricaduta sugli arbusti in loco come lentisco, alaterno, fillirea, poiché essendo piante della macchia mediterranea con presenza di olii essenziali, risultano di difficile marcescenza. Sono stati utilizzati legni di potature da gestione ordinaria.
L’installazione di sagome artificiali risulta una delle migliori strategie, sperimentata con successo anche nella vicina Corsica, dove il Falco pescatore si riproduce naturalmente, per stimolare la colonizzazione di nuovi siti da parte della specie.


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