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Attualità giovedì 04 dicembre 2014 ore 18:22

Oltre 400 i sieropositivi nel territorio

Dopo il picco del 2010 i dati sono stabili con 27 nuovi contagi quest'anno: il virus circola attivamente ed è fondamentale fare subito il test



PROVINCIA DI LIVORNO — È sostanzialmente stabile il numero dei nuovi casi di sieropositivi nella provincia di Livorno che passa dai 27 dello scorso anno ai 26 attuali, ad un mese dalla fine del 2014. I dati sono stati presentati in occasione del tradizionale appuntamento della giornata mondiale di sensibilizzazione contro l’Aids da Spartaco Sani, direttore dell’Unità Operativa di Malattie Infettive dell’Azienda USL 6.
Ad oggi i sieropositivi residenti nel territorio dell’Azienda USL 6 sono 446 di quali 330 maschi (73,6 per cento) e 116 femmine (26,4 per cento) la metà dei quali provenienti dalla Zona livornese. I pazienti seguiti ad oggi nel reparto di Malattie Infettive sono oltre 600 e l’85 per cento di loro sono in terapia.

“L’Hiv nonostante se ne parli poco – dice Sani – è un infezione sempre presente e continua ad essere un problema sanitario di grande rilevanza; dopo il triste e allarmante primato del 2010, quando furono registrati 43 nuovi casi a Livorno e provincia, si registra un numero costante di nuove infezioni: 29 nel 2012 e 27 nel 2013".

Le terapie negli anni sono cambiate parecchio e oggi i pazienti con Hiv conducono una vita quasi normale e le stesse donne sieropositive, se adeguatamente seguite, partoriscono bambini perfettamente sani: risultati fino a pochi anni fa impensabili. “Ma ad essere cambiata nell’ultimo decennio è soprattutto la modalità di trasmissione – continua Sani – oggi è una malattia a quasi esclusivo contagio per via sessuale, con la modalità eterosessuale la più frequente: ciò significa che l’HIV può di fatto interessare chiunque".

"Ancora oggi - spiega il direttore - una buona parte dei pazienti giungono tardivamente alla diagnosi quando hanno la malattia conclamata e scoprono contemporaneamente di essere sieropositivi e di avere l’AIDS - dei nuovi casi, un numero significato è costituito però anche da infezioni recenti: ciò significa che il virus circola attivamente, trasmesso attraverso rapporti sessuali con persone che non sono consapevoli, per molteplici motivi, di essere sieropositivi”.

Da qui l’importanza dell’esecuzione del test, soprattutto se si pensa di aver avuto occasioni di incontro del virus come nel caso rapporti sessuali non protetti. “Non si deve avere paura di fare il test – prosegue Sani – e non solo perché viene garantito con sicurezza l’anonimato, ma perché è utile sia per il paziente, che se scopre di essere sieropositivo precocemente ha una aspettativa di vita simile alle persona non malate, che per la comunità, avendo la possibilità di non trasmettere la malattia agli altri".


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