Spettacoli martedì 10 febbraio 2015 ore 16:31
Le Veglie nella Sala del camino al castello

La 'Recita dell'attore Vecchiatto nel teatro del Rio Saliceto' di Gianni Celati è una lettura a due voci che andrà in scena a Castiglioncello
ROSIGNANO MARITTIMO — Claudio
Morganti e Elena
Bucci inaugurano, giovedì
12 febbraio alle ore 21,15, le Veglie nella Sala del camino di
castello Pasquini a
Castiglioncello.
con la 'Recita dell'attore Vecchiatto nel teatro del Rio Saliceto' di Gianni Celati.
Lo spettacolo che in realtà, come preferiscono definirlo gli
interpreti, è una lettura a due voci, è una riflessione sul
senso del fare teatro oggi, sul mestiere dell’attore, sulla
grandezza, l’insoddisfazione, la dignità, che Morganti trae da un
racconto di Gianni Celati.
Attilio Vecchiatto (1910-1993) è stato un
attore italiano di fama internazionale, ammirato da Laurence Olivier,
Jeanne Moreau e molti altri. Dopo trent'anni di tournée in Sud
America, sbarcato nel 1965 a New York, ha creato il suo piccolo
teatro shakespeariano, in un quartiere italiano del Bronx. Invitato
in Francia nel 1976, aveva portato in giro i suoi adattamenti
shakespeariani in molti paesi europei, ottenendo notevoli successi.
Nonostante la notorietà all'estero, in Italia, al suo ritorno
assieme alla moglie Carlotta, nel 1988, il suo rientro passa nel più
totale silenzio. Si ricorda solo una capitale recita a Rio Saliceto,
di cui Celati, grazie a una meticolosa ricostruzione degli ultimi
anni dell’attore, ci dà conto nel suo testo.
Elena Bucci e Claudio
Morganti non solo interpretano il testo in modo magistrale, ma creano
tra di loro un ritmo magnetico, che dà vita a un dialogo scenico di
grande maestria e semplicità, che arricchisce il testo di Celati e
trascina lo spettatore fino all’epilogo di questa recita buffa e
poetica che come spiega lo stesso Morganti prende spunto da una
lapide posta sopra il portone del municipio di Rio Saliceto. Lapide che riporta queste parole: "RIO SALICETO - che cacciò il mostro
nazifascista - da queste terre da queste case - da questo pane da
questo sangue - GIURA - ai sette figli annientati nei lager - ai
ventuno caduti combattendo - per la certezza dello splendido aprile -
di lottare unito come ieri come sempre - perché il mostro non
torni".
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