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Politica mercoledì 15 febbraio 2023 ore 06:00

"Ospedali depotenziati, serve inversione marcia"

Rosignano nel cuore incalza i sindaci del territorio per promuovere l'ampliamento della rete tra ospedali e dei servizi



CECINA — Il gruppo consiliare Rosignano nel cuore è intervenuto sulla questione dell'ospedale unico, ha sì riconosco a Samuele Lippi di essere "l’unico sindaco della Bassa Val di Cecina che ha tentato di far qualcosa per fermare lo scempio che l’Azienda Usl Toscana Nord-Ovestha fatto dell’ospedale di Cecina" ma a non convincere è la sua recente presa di posizione.

"Fare appello alla tecnologia, droni per trasporto farmaci, sacche di sangue o defibrillatori, nell’attuale contesto è totalmente sbagliato e finanche pericoloso. - ha commentato - Quei presìdi tecnologici devono rappresentare il tocco finale per limare minuti, o anche secondi, preziosi all’interno di un sistema in cui la macchina dell’emergenza medica funziona al meglio. Oppure, in tutt’altro scenario, per garantire un livello minimo di sicurezza a comunità impossibilitate, per motivi geografici, ad avere reti di emergenza di livello elevato, piccole comunità montane o isole".

"Ora noi siamo nella situazione in cui gli ospedali di Cecina, Piombino, e anche Volterra, sono stati lentamente depotenziati con il colpevole silenzio della maggior parte dei sindaci, incapaci o timorosi di opporsi ai disegni elaborati in sede regionale. Bisogna che sia chiaro: o si interviene in breve con un’inversione di marcia oppure il loro destino è segnato, rimarranno pronto soccorso, servizi di degenza di base, ospedale di comunità, hospice e ambulatori. Altro che guardare a Livorno, altro che rinunciare all’ospedale in rete! La rete deve essere ampliata! - ha proseguito - Gli ospedali di Cecina, Piombino e Volterra devono essere integrati e dotati complessivamente di servizi di livello adeguato alla popolazione del loro bacino. Solo così, con la creazione di servizi di alto livello si avrà di nuovo l’interesse dei medici che adesso fuggono dal servizio pubblico e rifiutano destinazioni periferiche perché professionalmente poco attraenti".

"Esiste infine un tema ineludibile che è quello della sicurezza. Sono anni che viene denunciata l’inefficienza della rete dell’infarto. Sono anni che viene denunciata l’impossibilità per i cittadini che vivono nelle zone estreme della nostra area di ricevere un trattamento con angioplastica in tempo utile a garantire la maggiore probabilità di sopravvivenza quando colpiti da infarto miocardico", ha evidenziato il gruppo annunciando la richiesta alla direzione dell’Azienda Usl Toscana Nordovest i dati di efficienza della rete dell’infarto.


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