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Attualità mercoledì 18 maggio 2016 ore 14:30

I ragazzi e i pericoli del web

Un momento dell'incontro

Piero Fontana del Lions Club ha incontrato gli studenti delle scuole medie per spiegare quali sono le insidie nascoste nella rete



CECINA — Nelle scuole medie di Cecina e Rosignano in questi giorni si è parlato di sicurezza sul web. L’Ingegner Piero Fontana, castagnetano di nascita e cecinese di residenza, ha incontrato in 5 diversi appuntamenti oltre 450 ragazzi delle classi prime.

Lo scopo era mostrare, attraverso un’attività interattiva, l’utilità della Rete, ma anche quelli che sono i pericoli e le insidie che vi si annidano, in maniera tale da renderli maggiormente consapevoli dei rischi che affrontano ogni giorno e, soprattutto, di quali sono gli strumenti e i comportamenti da adottare per una navigazione in sicurezza.

La problematica riveste un’importanza fondamentale ed è sempre più sentita da parte dei genitori, del mondo scolastico e delle Istituzioni. Proprio per questo, le dirigenti scolastiche delle scuole secondarie di primo grado Galileo Galilei di Cecina e Giovanni Fattori di Rosignano Solvay, hanno contattato Fontana, che da un paio di anni si è fatto “paladino” della difesa dei ragazzi durante le loro attività sulla rete.

Come socio del Lions Club International, Fontana ha lanciato nel 2013 in Toscana il progetto La Sicurezza dei Ragazzi su Internet, incontrando ad oggi quasi 3mila ragazzi e oltre 900 tra genitori ed insegnanti.

“Internet è da qualche anno entrata prepotentemente nella nostra vita, prima nelle nostre case e poi perfino nei nostri cellulari – dice Fontana – Tutto è a portata di un click, accessibile a qualunque ora e da qualunque luogo. Non tutto quello che la Rete offre, però, è adatto a tutti: è già difficile orientarsi per un adulto; un bambino non è invece pronto ad affrontare da solo questo mondo pieno di cose nuove e soprattutto di pericoli, eppure spesso si trova a farlo”.

Proprio per questo, occorre che i ragazzi siano consapevoli dei pericoli che possono incontrare e, soprattutto, sappiamo come comportarsi. “Potremmo vietare ai nostri figli di usare Internet – continua Fontana – ma allora perché non vietare loro anche di uscire nel mondo reale, altrettanto pieno di pericoli? Il problema reale non è Internet, ma il modo con il quale lo affrontiamo. Nessuno oserebbe mettersi in strada senza aver prima imparato a guidare, eppure tutti affrontiamo Internet senza aver prima imparato a navigare. Non deve essere la tecnologia a prevenire i rischi, ma la consapevolezza di cosa potremmo trovare e la conoscenza delle modalità con le quali affrontarlo”.


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