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Attualità mercoledì 11 ottobre 2017 ore 12:45

Terre Etrusche, i dubbi di Piani

Alessandro Lucibello Piani

Il referente dei Movimenti Civici Bassa Val di Cecina dice la sua sula presentazione dello studio di fattibilità del piano strategico: "Luci e ombre"



CECINA — Luci e ombre per Alessandro Lucibello Piani dei Movimenti Civici Bassa Val di Cecina alla presentazione dello studio di fattibilità del piano strategico Terre Etrusche che si è tenuta a Cecina.

"Ancora oggi - dice Piani - per i consiglieri regionali che sono intervenuti, Giani, Anselmi, Gazzetti e Mazzeo, tutti rigorosamente del Pd, la viabilità su gomma è il dogma fondante dello sviluppo. Particolarmente attivo come ambasciatore di questa politica del secolo scorso è stato Giani, presidente del consiglio regionale. Da fiorentino ha ribadito con forza l’importanza di avere una strada veloce per raggiungere le zone costiere dall’entroterra e ha pure promosso il collegamento diretto e lungo mare, tra Marina di Cecina e Bibbona. Una necessità ineludibile a suo parere per lo sviluppo del territorio costiero. Questa è stata una delle poche volte in cui i rappresentanti del consiglio regionale si son fatti vedere di persona a Cecina ed è stato veramente difficile cogliere novità rispetto alle politiche del passato. Hanno esaltato le politiche di fusione dei servizi, vedi ospedali e società della salute e hanno omesso qualsiasi cenno alla drammatica situazione della gestione dei rifiuti mentre per la situazione della viabilità, principale imputata del mancato sviluppo a loro parere, non trova alcun responsabile".

E commenta: "A costoro suggerisco di aggiornarsi con i modelli di sviluppo turistico, magari con un veloce corso di sociologia del turismo che potrebbe aiutarli a comprendere cosa c’è scritto nello studio di fattibilità del piano strategico presentato da Lippi a Cecina. Alcune note - aggiunge Piani -: le proposte emerse dai consiglieri fanno tutte riferimento ad un turismo di quantità. Vedi le strade veloci a 4 corsie che permettano di raggiungere velocemente la costa dall’entroterra con il cestino della colazione. Si sono chiesti a chi serve questo turismo e quale sviluppo può portare? In estate la costa registra già oggi il tutto esaurito. Un aumento del flusso turistico è irricevibile a meno di non aumentare il cemento, cosa difficilmente attuabile rispettando un modello di sviluppo “sostenibile”, sottotitolo del piano presentato, in una costa altamente antropizzata. La strada percorribile può essere quella di aumentare la qualità del turismo che frequenta le terre etrusche senza aumentare solo la quantità".

"Si può fare? - si chiede Piani - Arriviamo alle note positive: si, si può fare. La Val di Cecina ha risorse ambientali, enogastronomiche, paesaggistiche e culturali ancora inespresse e con un adeguato piano strategico che parta da un serio studio sociologico del turismo coinvolgente tutti i comuni del territorio può sviluppare fin da subito, senza investimenti giganti, il piano di miglioramento dell’offerta turistica. In tal senso la strada intrapresa dal Comune di Cecina è positiva e condivisibile. In Val di Cecina non servono mega investimenti, serve buon senso e progettualità guardando al futuro e non a progetti industriali del secolo scorso. Non servono strade più larghe per portare più turisti - ha concluso Piani - ma infrastrutture e sevizi locali migliori perché i turisti si fermino di più grazie ad un accoglienza migliore e attiva anche fuori stagione. Prima di pensare a raddoppiare le corsie per le auto serve creare percorsi ciclabili sicuri, migliorare la mobilità pubblica dei treni e degli autobus oggi indegni di un paese civile, offrire ai turisti un’informazione unica su tutta l’offerta presente in Val di Cecina. L’ultima nota - conclude Piani - riguarda il brand proposto: terre etrusche. Qualcuno si è accorto che mancava Volterra? Più che un architetto, il piano strategico per poter avere qualche possibilità di successo avrebbe bisogno di un ottimo psicologo!".


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