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Politica giovedì 09 ottobre 2014 ore 12:34

Il caso delle farmacie cecinesi

Il consigliere di Ipc Riparbella Piani: "quale credibilità può avere questo CDA nel rapportarsi con i possibili compratori delle farmacie"



CECINA — Il farmacista e amministratore delegato delle farmacie comunali di Cecina Ivo Tenerini informa i cittadini che le perdite annue sono state ben superiori a quanto denunciato nei bilanci. "All'ammissione di Taderini" replica il consigliere Comunale di Insieme per Cambiare  Riparbella Piani secondo il quale si tratta di "un errore su una normale componente dell’attività di tutte le farmacie d’Italia, ma a Cecina nessuno degli incaricati nel controllo sembra averci fatto caso".
Piani chiama in causa oltre a Taderini gli altri "amministratori delle farmacie comunali cecinesi, confermati dagli ultimi due Sindaci malgrado le continue perdite, ossia il Presidente del Consiglio di Amministrazione Dalida Cosimi, vigilessa a Rosignano e già candidata nelle liste PD, Ceccarelli Carlo, dipendente CRV e membro del direttivo PD di Palazzi".
Il consigliere si chiede "se chi gestisce e controlla una farmacia non verifica quanto incidano i medicinali a carico Asl sul totale del fatturato, quanta fiducia ci può essere sulla restante gestione, peraltro sempre in perdita?"
"Come mai - prosegue Piani - ci sono voluti tre mesi di pressione sui social network ed esposti alla Guardia di Finanza e alla Corte dei Conti per avere una spiegazione?"
"Come mai - aggiunge l'esponente di Ipc - di questa tardiva spiegazione non esiste traccia nei documenti ufficiali: nota integrativa, relazione del collegio dei revisori, perizia di stima del 2013 e il verbale di approvazione del bilancio 2013 in cui emerge che oltre 200mila euro di magazzino è inesistente?"
"Il Pd cecinese e il Sindaco Lippi - scrive Piani - devono spiegarci quale credibilità può avere questo CDA nel rapportarsi con i possibili compratori che vengono a verificare il valore delle farmacie".
Il consigliere si chiede "come mai proprio nell’anno in cui a causa delle ripetute gestioni negative il sindaco Benedetti dichiarò essere obbligato a vendere, l’amministratore delegato Tenerini è stato premiato raddoppiandogli il compenso?"
"Prima di vendere un azienda che va male - prosegue Piani - i soci cercano di valutare un piano di rilancio, cambiano gli amministratori, tagliano le spese superflue, legano i compensi ai risultati, e se gli amministratori non hanno ottenuto i risultati attesi o peggio ancora se emergono gravi errori gestionali come in questo caso, si può anche perdonare, ma si sostituiscono immediatamente per un semplice questione di fiducia e per evitare che si possano ripetere errori, invece qui siamo di fronte ad un caso in cui sono stati persino premiati". "Al Sindaco Lippi e al Pd - commenta il consigliere - però non sembra interessare e per ora hanno solo difeso gli errori fatti".
"Mi raccomando - conclude l'esponete di Ipc - a questa filiera di soggetti che 'non si accorge', diamogli altri importanti incarichi di controllo e gestione e a coloro che li hanno scelti, un forte applauso mentre affondano gli ultimi beni cecinesi".

Fonte: Alessandro Lucibello Piani - Ipc Riparbella


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