Attualità martedì 09 dicembre 2025 ore 10:07
Il parco intitolato a Emanuela Loi e Renata Fonte

L'assessora Salvadori: "Si tratta di un'iniziativa che abbiamo voluto inserire tra gli eventi del mese dedicato al contrasto della violenza di genere"
CECINA — “Tre donne, tre strade”. E’ la campagna che l’associazione Toponomastica Femminile lancia rivolta ai Comuni allo scopo di "modificare l'immaginario collettivo, che nasconde l’operato delle donne” agendo “sui simboli e restituendo visibilità culturale all'elemento femminile". L’intitolazione in programma il 9 dicembre ne rappresenta un nuovo passo.
Martedì alle ore 10 il parco in via Pasolini a Cecina sarà dedicato a Emanuela Loi e Renata Fonte, donne vittime di mafie alla presenza di istituzioni, associazioni e forze dell'ordine.
"Si tratta di un'iniziativa che abbiamo voluto inserire tra gli eventi del mese dedicato al contrasto della violenza di genere. - ha sottolineato l'assessora alle Politiche Sociali e alle Pari Opportunità Simona Salvadori - Da parte dell'Amministrazione Comunale pieno sostegno alla significativa valorizzazione di due donne che hanno dato la vita per il loro impegno per la giustizia e la legalità".
"Ritengo fondamentale che si prosegua il lavoro del Comune di Cecina lungo la strada delle intitolazioni al femminile che aveva visto nella tappa precedente a questa le intitolazioni dei ponti a Margherita Hack e Alda Merini. - ha ricordato la consigliera comunale Tiziana Agostini - Sono felice che la Commissione Pari Opportunità abbia accolto la mia proposta di intitolazione del parco a Emanuela Loi e Renata Fonte, vittime di mafie diverse in periodi diversi ma entrambe rappresentanza della difesa delle istituzioni repubblicane fino al massimo sacrificio".
"Grazie anche alla consigliera comunale Francesca Lubello - ha aggiunto l'assessora Salvadori - per aver dato impulso all'intitolazione a Renata Fonte, che lei, sua concittadina, ha fortemente voluto commemorare nella città di Cecina dove svolge il suo incarico come consigliera".
Per la cerimonia di intitolazione sono state coinvolte e parteciperanno le associazioni Soroptimist, Libera, Fidapa e Anpi, e le scuole del territorio. E' previsto anche l'intervento della questora di Livorno, la dottoressa Giuseppina Stellino.
Chi sono le due donne
Renata Fonte nata a Nardò il 10 marzo 1951, divenne consigliera comunale nello stesso comune oltre che militante nel Partito Repubblicano Italiano. Fu la prima donna nel 1982 ad assumere la carica di assessore alla cultura e alla pubblica istruzione. Ed è proprio in questo periodo che iniziò a scoprire illeciti ambientali e oscure speculazioni edilizie a cui si oppose. La notte del 31 marzo 1984, mentre rientrava a casa dopo una riunione del consiglio comunale, venne uccisa a colpi di pistola da due sicari. È il primo omicidio di mafia commesso nel Salento, perpetrato tra l’altro a danno di una giovane donna. Gli esecutori e i mandanti dell’omicidio sono stati assicurati alla giustizia.
Emanuela Loi nata il 9 ottobre 1967 a Cagliari, dopo il diploma decise di diventare poliziotta e nel 1989 entrò alla Scuola Allievi Agenti di Trieste. Venne inviata a Palermo dove lavorava al piantonamento del boss Francesco Madonia e per la sicurezza dei parlamentari Sergio Mattarella e Pina Maisano. Nel giugno 1992, poche settimane dopo la strage di Capaci, entrò nella scorta di Paolo Borsellino. Il 19 luglio 1992, Emanuela stava svolgendo come tutti i giorni il suo dovere a fianco del magistrato che stava andando a visitare la madre. Alle 16:58 un’autobomba esplose in via D’Amelio a Palermo uccidendo Paolo Borsellino e quattro membri della sua scorta, tra cui la ventiquattrenne Emanuela Loi. Emanuela è un simbolo dell’impegno contro la criminalità organizzata ed è stata la prima donna agente della Polizia di Stato a morire in servizio.
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