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Attualità martedì 24 ottobre 2023 ore 16:49

Focus sul coralligeno delle Secche di Vada

Il progetto di mappatura del coralligeno delle Secche di Vada è nato nel Novembre 2021, ora sono stati presentati i risultati



ROSIGNANO MARITTIMO — Nei giorni scorsi l’assessora Alice Prinetti e l’assessore Vincenzo Brogi hanno incontrato, presso la sede del Comune di Rosignano, Ugo Nesti, biologo marino e presidente dell’associazione 7Perle ASD centro Padi 5stelle IDC, e Simone Cai, responsabile del Cala del Riccio Diving Center. Durante l’incontro sono stati presentati all’Amministrazione i risultati del monitoraggio del coralligeno nella zona delle secche di Vada.

Il progetto di mappatura del coralligeno delle Secche di Vada è nato nel Novembre 2021, è stato presentato alla Fondazione Project Aware che si occupa di salvaguardia e protezione degli oceani e ha riconosciuto un cofinanziamento per lo sviluppo delle attività a partire da Febbraio 2022. Il sistema di studio adottato è stato di tipo non invasivo, usando cornici 50 x 50 per delimitarne le zone da fotografare ed in un secondo momento da analizzare. Inoltre, è stato adottato il protocollo Visual Census Mpa-Engage, usato come raccolta dati nelle aree marine protette.
Durante il periodo che va da Febbraio 2022 a Ottobre 2023 sono stati raccolti dati sia nelle Secche di Vada che lungo la costa del Romito a Livorno, così da avere una comparazione tra le aree a Coralligeno e quelle delle praterie di Posidonia.

Le problematiche evidenziate dal progetto, come la riduzione dei tassi di crescita del corallo, i problemi di limpidezza dell'acqua che porta anch'essa ad una riduzione della crescita dell'habitat e della biodiversità, derivano sia dai cambiamenti climatici, in primis con il riscaldamento del mare, sia dal cambio di correnti prevalenti, ma anche dalla mano dell’uomo. Una particolare problematica riguarda la pesca sportiva a traina, con barca in movimento e lenza a strascico, che taglia come un rasoio i rami di Corallo Rubrum, che sono presenti sui fondali. Le stesse reti a strascico, della pesca professionale, risalgono fino a pochi metri di profondità estirpando i banchi di posidonia. Altro problema evidente rilevato, sono gli ancoraggi nella prateria di posidonia, che causano lo scalzamento dei bulbi, provocando una reazione a catena: distacco dal sedimento, piante in balia delle mareggiate e di conseguenza una mancanza di protezione naturale agli avannotti.

Nonostante i problemi rilevati, la zona presa in oggetto di studio, risulta abbastanza buona come sviluppo sia di Posidonia che di Coralligeno. L’unica nota dolente è la mancanza di pesce: confrontando i dati raccolti con la zona delle scogliere del Romito, le Secche di Vada sono nettamente al di sotto della media.
In considerazione di ciò, i due soggetti promotori del progetto hanno avanzato alcune proposte, tra cui: identificare zone di ripopolamento da tutelare e magari a rotazione, chiudere alla pesca sportiva/professionale per un periodo definito potrebbe essere la soluzione alle mancanze rilevate; istituire un campo boe con una zona di rispetto sulla piattaforma di basso fondale intorno al Faro di Vada; far rispettare distanze di pesca dalle scogliere di Coralligeno, informandone accuratamente le associazioni di pesca sportiva e professionale; valutare un limite di velocità da comunicare alle imbarcazioni, coinvolgendo porti e porticcioli della costa; creare campagne di informazione allo scopo di diffondere regole e regolamenti sulla pesca dalla costa ed in barca, per i turisti che frequentano la nostra costa.

Alla fine dell’incontro è stata concordata la possibilità di utilizzare i dati raccolti per arricchire la documentazione che il Comune di Rosignano sta redigendo per portare avanti la richiesta di inserimento delle Secche di Vada tra i Siti di Natura 2000. Inoltre, le due realtà presenti hanno informato l’Amministrazione che da tempo hanno avviato un dialogo con i soggetti del territorio che operano in ambiente marino, al fine di costituire un Comitato di tutela che possa dialogare, in rete, con i portatori d'interesse del territorio e essere interlocutore con le istituzioni.


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