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Solo un quinto del sale estratto finisce in tavola

Il geologo: "ogni anno nel mondo utilizziamo oltre 200 milioni di tonnellate di sale, ma solo una parte è destinata al consumo umano"

"In Italia la gran parte del sale estratto proviene o è provenuto fondamentalmente da 5 aree: le Saline di Volterra in Toscana gestite dalla società Solvay, Belvedere Spinello in Calabria gestite dalla società Enichem, dalle Miniere di Petralia, Racalmuto e Realmonte in Sicilia gestite dalla società Italkali". L'analisi arriva dal geologo Enrico Curcuruto dell'Istituto Tecnico Geotecnico 'S.Mottura' di Caltanissetta, in occasione delle iniziative della Settimana del Pianeta Terra. 

L'evento nazionale, in programma dal 18 al 25 ottobre, è giunto alla terza edizione e tra le varie iniziative, 237 eventi in tutta Italia per la promozione delle geoscienze, prevede anche un viaggio lungo le Vie del Sale.

Il geologo spiega anche che "ogni anno nel mondo utilizziamo oltre 200 milioni di tonnellate di sale, ma solo una parte di questa quantità è destinata al consumo alimentare". "Infatti - spiega Curcuruto - il 41 per cento del sale viene usato per la produzione di cloro e soda, il 16 per cento per produrre Carbonato di sodio, il 3 per cento per prodotti chimici diversi, il 23 per cento per consumo umano, l'8 per cento per il disgelo stradale ed il restante 9 per cento per altri impieghi".