Attualità

Smith, tutti a Roma ma senza lasciare il presidio

Tre autobus partiranno alla volta della capitale dove domani ci sarà l'incontro al Mise. Stamattina l'incontro a Confindustria senza l'ad

Da via Traversa a Saline di Volterra fino in via Molise, a Roma. Cambia scenario, per un giorno, la battaglia in difesa dello stabilimento della Smith. Domani, 27 maggio, alle 16,30 è previsto nella sede del Ministero dello Sviluppo economico l’incontro tra le istituzioni le rappresentanze sindacali e l’amministratore delegato di Smith Bits, Giuseppe Muzzi e partiranno per la capitale tre autobus con circa 150 persone per far sentire la loro voce. 

Un momento atteso e cruciale, ad un mese esatto dalla comunicazione di messa in mobilità dell'azienda. Lavoratori, che saranno in sciopero per 8 ore, ma anche alcuni cittadini, si trasferiranno nella città eterna, senza dimenticare, però il presidio davanti alla fabbrica: chi non andrà a Roma, resterà a Saline, dipendenti e società civile ancora ancora insieme

E la solidarietà al presidio non manca: non ci sono solo i politici, ma anche gli ex dipendenti ora in pensione e i giovani che ci hanno lavorato anche per un breve periodo. I pasti preparati da cooperative e ristoranti di Saline, aziende che mettono a disposizione i loro prodotti, le associazioni del territorio, comprese quelle sportive. E tra i cittadini chi porta un dolce, chi dei libri e chi un po' di compagnia e solidarietà.

Anche il mondo della cultura e dello spettacolo si sono mobilitati: c'è chi pensa ad un video, la Compagnia della Fortezza ad uno spettacolo. Anche il volterrano chitarrista della Bandabardò Alessandro Finazzo ha sposato la causa della Smith e si sarebbe impegnato a indossare la maglietta della protesta e a dare spazio ai lavoratori sul palco al concerto che 'la banda' farà a Firenze il 14 giugno.

Intanto, stamani è previsto un incontro tra le rsu e i sindacati all’Unione industriale pisana: sono stati convocati per una comunicazione che non sarà data dall'azienda, ma da Confindustria. Ma sarà a Roma che si capiranno, probabilmente, le reali intenzioni dell'azienda che fa parte della multinazionale Schlumberger e, di conseguenza, anche i passi futuri dei lavoratori e le 'contromosse' delle istituzioni. La multinazionale tornerà sui suoi passi? Confermerà la chiusura? Si apriranno trattative per soluzioni intermedie ed alternative? Un territorio intero è ormai in attesa di saperlo.