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La 'notte rossa' degli operai della Smith

Una delegazione di dipendenti ha partecipato alla trasmissione di Santoro in diretta da Firenze. Dietro le quinte arriva anche la foto con Landini

Foto da Facebook: gli operai con Landini

Hanno atteso oltre la mezzanotte per salire sul palco della trasmissione di Michele Santoro, in diretta ieri sera da Firenze. Una quindicina di lavoratori della Smith hanno partecipato a 'Rosso di Sera', il programma andato in onda su La7.
Nel back stage, fin dal pomeriggio, i dipendenti dello stabilimento di Saline di Volterra, con le loro magliette simbolo della lotta, hanno incontrato gli ospiti della serata e c'è stato il tempo per scattare numerose foto con tutti i personaggi. Dal giornalista famoso per i suoi servizi a Le Iene Pablo Trincia, a J-Ax, Alba Parietti, Bianca Berlinguer. E la squadra di Santoro: Travaglio, Vauro, Giulia Innocenzi. Ma anche una foto con il segretario nazionale della Fiom Maurizio Landini, intervenuto nel corso della trasmissione, che ha firmato anche la maglietta dei 193. 

Sul palco per i lavoratori di Saline una manciata di secondi a fine serata. Non sono andate in onda le immagini girate dalla troupe di Santoro a Saline domenica 14 e lunedì 15. 
A prendere la parola è stato Andrea Marmelli che ha raccontato la vicenda. "Sono un lavoratore della Smith International che fa parte della multinazionale Schlumerger - ha detto cercando di sintetizzare in pochi minuti la questione - il 27 aprile ci hanno comunicato la cessazione dell'attività giustificando la decisione con il fatto che lo stabilimento che non è più strategico". "Ma non eravamo in passivo - ha precisato -  lo stabilimento ogni anno chiudeva con attivi importanti perchè facciamo un prodotto unico a livello europeo o in alcuni casi anche a livello mondiale: produciamo trivelle per la perforazione". "Da quel giorno, dopo un comunicato di 3 righe - ha aggiunto Marmelli - c'è stata una escalation di provocazioni da parte del nostro management, dei piccoli Marchionne e dal 12 giugno siamo stati messi in libertà, che sembrerebbe una bella parola, ma invece significa a casa senza stipendio, ancora prima della fine della procedura di mobilità".

Santoro chiede al lavoratore cosa vuole dire al premier e Marmelli fa riferimento "all'asse Obama-Renzi: visto che la nostra multinazionale è franco belga ma con sede negli Stati Uniti, voglio dire a Renzi che è l'ora che queste multinazionali si rendano conto che non possono venire nel nostro paese, sfruttarci, prendere quello che vogliono e pii andarsene dall'oggi al domani. questo deve essere un problema non solo nostro, ma del governo".
Dal pubblico, mentre intervengono dipendenti di altre aziende, qualcuno grida : "vanno fatte prima queste comunicazioni, non a mezzanotte e mezzo!"