Politica

L'unione delle opposizioni contro la fusione

Deciso no al progetto per unire le amministrazioni con quella di Riparbella. In arrivo una mozione fotocopia: "Gli sprechi sono nelle grandi città"

Un seggio elettorale (foto d'archivio)

L'unione delle opposizioni farà la forza? E' quello che si augurano i rappresentati della lista "Per Castellina" che spiegano le ragioni per dire no: “In un periodo in cui i cittadini si sentono sempre più lontani dalla politica, ma soprattutto dai politici e dal politichese, mantenere una amministrazione dedicata non è un lusso che Castellina non può permettersi, anzi è un bisogno ed una necessità imprescindibile per mantenere la propria identità di comunità, come anche la scuola, le associazioni, la “piazza”, la chiesa, la farmacia, la posta…. A differenza delle grandi città, dove gli sprechi sono enormi e la gente non si conosce nemmeno nel solito condominio, i piccoli comuni hanno sempre avuto i conti in ordine, anche in periodi grigi come questo e non sono certo centri di potere, ma luoghi dove si conoscono di persona e si può parlare con i propri amministratori. Con le loro peculiarità e piccole unicità non rappresentano quindi uno spreco, ma una risorsa per il turismo e per il quieto e semplice vivere. Le fusioni sono soltanto specchietti per le allodole, medaglie da portare al petto per politicanti in cerca di carriera: ma andiamo a cercare altrove le vere fonti dello spreco e del malgoverno”.

I rappresentanti della lista civica propongono una mozione a difesa del proprio Comune e contro la fusione con il paese di Riparbella proposta dalla maggioranza. Una mozione contro la fusione era già stata proposta dai consiglieri di minoranza del Comune di Riparbella. I consiglieri di minoranza Rossi, Lenzi e Lorenzini vedono con diffidenza l’atteggiamento della Regione Toscana, che si è dimostrato a loro avviso poco democratico in occasione della vicenda della fusione Abetone-Cutigliano dove i cittadini hanno votato compatti per il no alla fusione: "Se la mozione non verrà approvata e non riceveremo le adeguate garanzie di democraticità nelle scelte, se cioè dall’alto è già deciso tutto, fare il referendum è una assoluta presa di giro per i cittadini, nonché un ennesimo spreco di risorse” .

Proprio in questi giorni, si attende la formazione dei comitati, con la collaborazione delle liste civiche di minoranza, a salvaguardia dell’identità e dell’autonomia dei due paesi