Politica

​Castellina Riparbella, sale la febbre del voto

Per il referendum sull'eventuale fusione dei due Comuni le urne sono aperte domenica 8 e lunedì 9 maggio. Cosa succede se vince il Sì

I due municipi, a sinistra Castellina e a destra Riparbella

Fusione sì, fusione no. Non si parla d'altro nei luoghi di ritrovo di Castellina Marittima e Riparbella. A cinque giorni dal voto che deciderà il futuro dei due Comuni sale la tensione tra chi è favorevole al Comune unico e chi invece vuole mantenere separati i due enti.

Diverse anche le strategie di propaganda. A Riparbella la maggioranza ha deciso di iniziare da ieri un porta a porta per spiegare a tutti i cittadini le ragioni e i vantaggi del sì alla fusione. Il fronte del no invece è attivo sui social network con una pagina contro la fusione e ha tenuto in piazza degli incontri per ribadire l'importanza di votare contro alla fusione, l'ultimo dei quali sabato 30 aprile. Inoltre Emilio Mancini, capogruppo della lista Insieme per Riparbella, ha sottolineato come il bilancio 2015 sia stato chiuso con un avanzo di 700mila euro quando invece una delle ragioni per votare sì, secondo la maggioranza, è la necessità di avere più risorse (l'articolo completo con l'intervento di Mancini è tra i correlati in fondo alla pagina).

I timori dei contrari riguardano la perdita dei servizi. Il sindaco riparbellino Renzo Fantini ha spiegato che l'eventuale fusione non porterebbe nessuno svantaggio per i cittadini.

Lo scenario che si verrebbe a creare nel caso i dovessero prevalere è questo: i due sindaci in carica, Fantini di Riparbella e Federico Lucchesi di Castellina Marittima rimarrebbero in carica fino alla fine del 2016. Dopo un periodo di commissariamento le nuove elezioni del Comune unico, che si chiamerebbe Castellina Riparbella, si terrebbero nella primavera del 2017. Il nuovo ente avrebbe una popolazione di circa 3700 individui, con tre frazioni Le Badie, Malandrone e Terriccio. Castellina Marittima e Riparbella distano circa nove chilometri.