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Anche Elena è Charlie

Da Castelnuovo Val di Cecina alla capitale della Francia per coltivare il suo sogno di diventare giornalista. Lo shock dopo l'attentato

"Orrore. Guardo il cellulare riempito di messaggi dei colleghi. Video, foto, tweet, articoli, tutti raccontano l'orrore di 12 giornalisti morti per una vendetta inumana. Leggo i testi: tre persone hanno deciso, volontariamente, di massacrare la libertà di stampa a fucilate. Chiamo i colleghi, tutti senza parole di fronte al dramma. Alle 19, riunione piazza Republique, un appuntamento dove non mi sento di andare. Preferisco passare la serata con gli ex-alunni della mia scuola di giornalismo, tutti nello stesso stato di paralisi mentale. Una birra, un sorriso, la tv accesa, e tutti con lo sguardo basso sul telefono. Seguiamo la corsa della polizia francese che sembra aver trovato gli assassini. Dicono su Twitter che uno dei tre ha 18 anni. Le immagini della manifestazione a Republique ci scaldano il cuore. In otto anni di vita a Parigi non ho mai visto i francesi così uniti, così solidali. La tristezza invade gli schermi, ma le parole di Philippe Val, ex-direttore di Charlie Hebdo, riassumono al meglio lo spirito di questa serata: 'Il nostro Paese non sarà mai più lo stesso'."


A scrivere le sue impressioni "a caldo", ieri sera, dopo l'assalto al giornale Charlie Hebdo è, da Parigi, Elena Bizzotto. Elena ha 28 anni, è cresciuta a Castelnuovo Val di Cecina, ha frequentato il Liceo a Volterra. Otto anni fa ha lasciato tutto per trasferirsi a Parigi per diventare giornalista. Adesso, dopo aver studiato al CFPJ. il Centre de Formation Professionnelle des Journalistes, è una freelance e lavora principalmente per il sito di Top Santé di Mondadori France. 


"C'è un'aria triste - racconta Elena - ma non ho mai sentito i francesi uniti come adesso".