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"Con i funghi meglio non correre rischi"

I consigli dei micologi della Azienda Usl Toscana nord ovest per evitare intossicazioni

Come ogni autunno, il ritorno delle piogge ha favorito una notevole crescita di funghi spontanei nei boschi, portando molte persone a cimentarsi nella raccolta. Come ogni autunno, però, si ripresenta il rischio di casi di intossicazione dovuti al consumo di funghi tossici, mal conservati, poco cotti o addirittura crudi.

"Meglio non correre rischi", ha suggerito l’Azienda Usl Toscana nord ovest che invita la cittadinanza alla massima prudenza e ricorda l’importanza di seguire le indicazioni degli esperti micologi per raccogliere e consumare i funghi in sicurezza.

“Le regole per una raccolta sicura – spiegano dal Dipartimento della prevenzione - sono poche ma fondamentali: utilizzare contenitori adeguati, come canestri, evitando sacchetti di plastica che favoriscono la fermentazione e la tossicità; raccogliere solo esemplari interi e in buono stato, evitando quelli troppo giovani o troppo maturi, facilmente confondibili con specie velenose; consumare i funghi ben cotti, in quantità moderate e a pasti distanziati (è sconsigliata la somministrazione a bambini, anziani o persone fragili); in caso di dubbio, non consumare. Inoltre - ha proseguito l'Ausl - è importante sfatare alcune credenze popolari, tra cui quella che sono commestibili i funghi mangiati dagli animali. Per esempio, gli animali mangiano l'Amanita muscaria, che un fungo velenoso, e l'Amanita phalloides, un altro fungo velenoso e potenzialmente mortale per l’uomo".

Dunque, la cosa migliore è sempre quella di rivolgersi ai micologi della ASL per il riconoscimento delle specie raccolte. Il servizio di controllo è gratuito e attivo su tutto il territorio dell’Azienda, che copre le province di Massa Carrara, Lucca, Pisa e Livorno. L’elenco degli sportelli a cui rivolgersi, gratuitamente, è disponibile sul sito internet dell’ASL Toscana nord ovest.

In caso di sospetta intossicazione da funghi, ci si deve recare al pronto soccorso più vicino e, se possibile portare con sé i resti dei funghi consumati o delle puliture, per facilitare l’identificazione da parte dei micologi.

Tra le specie più pericolose che possono provocare intossicazioni mortali si segnalano il Cortinarius orellanus e l’Amanita phalloides, che può essere scambiata per l’ovolo buono.