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Long Covid, attivati ambulatori in rete

Pontedera, Volterra, Cecina e Piombino sono le sedi dei 4 ambulatori. Sono circa 350 complessivamente i pazienti già presi in carico

Quattro ambulatori in rete per seguire i pazienti che sono guariti da forme gravi di Covid 19, sono quelli che si trovano agli ospedali di Pontedera, Volterra, Cecina e Piombino. Attivi già dalla primavera del 2020, subito dopo la prima ondata pandemica, e poi riattivati tra Dicembre e Gennaio scorsi, a seguito della seconda ondata, hanno seguito fino ad oggi oltre 350 persone che, superata la fase acuta della malattia, che si è presentata nel suo aspetto più aggressivo, continuano ad accusare sintomi tipici del cosiddetto Long-Covid.

Tra le caratteristiche del Long-Covid ci sono difficoltà respiratorie dovute ad alterazioni nella ossigenazione, fatica muscolare, stanchezza, ma anche ansia, disturbi dell’attenzione, difficoltà a concentrarsi. Tutti questi postumi, come spiegato dall'Azienda Usl Toscana nord ovest, non hanno a che fare solo con l’apparato respiratorio che è il principale bersaglio del virus, ma anche con il coinvolgimento di altri organi colpiti dall'infezione da SARS-CoV-2, come il cuore, il sistema nervoso centrale e con la persistenza di uno stato infiammatorio. Contrariamente a quanto generalmente si ritiene, il Long Covid può interessare sia soggetti che sono stati ospedalizzati, sia coloro che sono stati trattati a domicilio. 

“Stiamo analizzando i dati diagnostici raccolti in questi mesi - ha spiegato il dottor Guido Vagheggini, che coordina i quattro ambulatori di follow up post Covid – e li presenteremo al prossimo congresso Internazionale della European Respiratory Society. Abbiamo infatti osservato che è proprio nei soggetti in cui persistono alterazioni ecografiche e funzionali dell’apparato respiratorio che si riscontrano maggiore affaticabilità ed alterazioni del benessere psicologico e della qualità di vita”. 

A segnalare i pazienti che devono essere seguiti sono sia le strutture ospedaliere dove queste persone sono state ricoverate, spesso in terapia intensiva, oppure i medici di medicina generale, che li hanno seguiti a casa anche grazie alle Usca. Il primo contatto viene attivato a circa un mese dall'avvenuta guarigione.

“Il Dipartimento delle Specialità mediche della Ausl Toscana nord ovest, nelle persone del dottor Roberto Bigazzi, del dottor Roberto Andreini e del dottor Renato Galli, ha fortemente promosso e sostenuto questa iniziativa. - ha concluso Vagheggini - E voglio ringraziare per il loro impegno i medici insieme ai quali abbiamo realizzato e portato avanti questo progetto: Giuseppa Levantino, Simone Meini e Mauro Taccola per gli ospedali di Volterra e Pontedera, Annalisa Mannucci e Fabio Paolo Scotto per l’ospedale di Cecina, Giulio Bardi per l’ospedale di Piombino”.