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Addio a Matilde che sopravvisse a Birkenau

E' morta a 90 anni Matilde Benicar ultima testimone livornese della deportazione nazifascista. La famiglia morì nelle camere a gas di Birkenau

I suoi occhi e la sua pelle hanno vissuto i momenti terribili nell’inferno di Auschwitz e di altri campi di sterminio nazisti. Tutti i suoi parenti, la mamma il papà, le sorelle e il fratello finirono nelle camera a gas a Birkenau.

E' scomparsa a Cecina all'età di 90 anni Matilde Beniacar, ultima vittima e testimone della Comunità Ebraica livornese sopravvissuta alla deportazione nazifascista. 

Matilde era nata a Smirne, in Turchia, il 18 gennaio 1926, dove la sua famiglia di origini italiane condusse una vita agiata grazie al lavoro del padre, proprietario di una fabbrica di mobili. 

Nel 1933 furono costretti a rimpatriare in Italia, a Livorno. Il padre iniziò a lavorare alla raffineria Anic, ma nel 1938, a causa delle leggi anti-ebraiche, fu licenziato. 

Per sfuggire ai bombardamenti durante la guerra la famiglia raggiunse, da sfollata, Borgo a Buggiano, dove tutti i componenti furono arrestati il 25 gennaio 1944. 

Dopo 15 giorni al campo di Fossoli vennero caricati sui vagoni per Auschwitz: il padre, la madre, le sorelle e il fratello finirono nelle camere a gas, mentre Matilde fu assegnata ai lavori forzati nel campo di Birkenau, per poi essere trasferita a Gusen, Bergen Belsen, Dachau, Buchenwald e infine Mauthausen, dove il 5 maggio 1945 l'esercito americano liberò gli internati.