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Tirrenica: "ridicolo metterla in discussione"

Così l'ex ministro dei trasporti Altero Metteoli sul progetto dell'autostrada: "dopo che non sono più ministro ci sono state accelerazioni e frenate, ma più frenate"

"La concessione è stata firmata nel 1968 e che nel 2014 si rimetta in discussione quello che per 45 anni si è discusso, e per il quale eravamo arrivati finalmente ad avere un accordo, mi pare per lo meno ridicolo".  Lo ha detto ieri, 21 novembre, a margine di un'iniziativa a Firenze, l'attuale presidente della commissione Lavori pubblici del Senato Altero Matteoli.
"Quando sono uscito dal ministero - ha aggiunto - l'accordo per fare l'autostrada era chiuso: veniva a costare 2 miliardi e non una lira allo Stato, o comunque alla mano pubblica, perchè veniva finanziata totalmente dai privati col project financing".

"Io ho visto l'accordo che e' stato raggiunto - ha precisato - l'ho dovuto leggere più di una volta, perchè non riuscivo a capire cosa succedeva, soprattutto da Grosseto a Cecina". "Non ho capito - ha aggiunto il senatore - cosa si intenda nel trasformare l'Aurelia in autostrada perchè il progetto che costava 2 miliardi in larga parte prevedeva questo, ma non totalmente".

"Poi c'è un'oggettiva difficoltà data dai soci - ha affermato Matteoli - che compongono la Sat perché, Mps oggi non è in condizioni di poter tirare fuori i soldi per l'autostrada, e Caltagirone sembra che non sia più interessato". "Praticamente - ha aggiunto - l'autostrada così come l'avevamo concepita la difendono le cooperative rosse che sono socie, e in maniera molto flemmatica Autostrade attraverso l'ingegner Castellucci. Cosa accade? Vorrei capirlo anch'io".