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Teatro ordigno: proseguono le polemiche

Il presidente dell'associazione Creatini : "non credo che sia un pezzo di carta di proroga o non proroga che mette al sicuro gli spettatori dai rischi"

"Qualche burocrate non si è voluto assumere la responsabilità". Così Roberto Creatini, presidente dell’associazione Ordigno replica in merito alla chiusura dell'omonimo teatro di Vada a Vincenzo Brogi, il dirigente comunale che ha firmato il provvedimento di chiusura.
"Ho letto - afferma Creatini - le motivazioni che hanno portato il dirigente comunale Vincenzo Brogi a decretare la chiusura del teatro Ordigno motivandola dal mancato rinnovo della proroga ministeriale e più che altro dal fatto che secondo i tecnici ci sarebbero al momento 'forti preoccupazioni' per la sicurezza del pubblico legata alle normative antincendio". "Lo stesso Brogi - prosegue -si esprime favorevole alla riapertura del teatro se il governo inserisce la proroga nel decretone mille proroghe di fine anno. Ma allora mi viene da chiedere: ma in questi due anni trascorsi dalla modifica della normativa, il teatro era a rischio per il pubblico oppure no?"
Prosegue con altre domande Roberto Creatini: "se era a rischio come dicono i tecnici perché si è continuato a autorizzarci gli spettacoli? e se ora viene emanata la proroga, il teatro si può riaprire e quindi non e' più a rischio?"
"Non credo che sia un pezzo di carta di proroga o non proroga che mette al sicuro gli spettatori dai rischi - aggiunge - se ne deduce che la motivazione di 'forti preoccupazioni' per la sicurezza del pubblico non sta in piedi. Diciamo invece che qualche burocrate si e' voluto, come si dice, salvarsi dalle responsabilità; ma i dirigenti se le debbono prendere le responsabilità, altrimenti perché sono dirigenti?"