Spettacoli

Senza vincitori nè vinti: la guerra a teatro

Paolo Bonacelli diretto da Alessio Pizzech racconta la grande guerra del 15-18 al Castello Pasquini: 650mila ragazzi morirono al fronte

Domenica 15 febbraio, alle ore 17,15 la tensostruttura di Castello Pasquini, tensostruttura, ospiterà lo spettacolo 'SENZA VINCITORI NÉ VINTI - guera granda 15-18'

È raccapricciante quello che accadde in Europa tra il 1914 e il 1918. Seicentocinquantamila ragazzi italiani, per la maggior parte di età compresa tra i 18 e i 20 anni, provenienti da tutte le regioni d'Italia, spesso in difficoltà con l'uso di una lingua comune che non conoscevano, morirono lungo un fronte di ottocento chilometri, che dal Trentino andava fino all'Isonzo. Fu una carneficina che tuttora è di difficile spiegazione, in un contraddittorio guazzabuglio di errori, sottovalutazioni, interessi privati e personali, profitti industriali e carriere militari, che fecero di questi milioni di soldati d'ogni provenienza una tragica e indistinta montagna di carne da macello. Provare a rileggere, novant'anni dopo, quegli eventi è una esperienza che illumina di una strana luce tutto quello che è seguito, pone domande che non sempre trovano risposta, e al tempo stesso apre la strada alle follie criminali che investirono l'Europa e poi il mondo in fulminea e pandemica espansione.
Fra gli autori italiani che più hanno scritto sulla prima guerra mondiale, indubbiamente c'è Mario Rigoni Stern, con i suoi Racconti di guerra, e con i due romanzi brevi, i capolavori L'anno della vittoria e soprattutto Storia di Tönle, dove la guerra viene raccontata attraverso la fulminante esperienza di un civile, contadino ottantenne originario dell'Altipiano d'Asiago. Fra 1914 e 1918 la distruzione di massa trova, per la prima volta, politica, industria e finanza uniti e pronti a trarre profitti programmati e incalcolabili dalla morte. E se le immagini sono di solito impotenti a narrare quell’orrore, resta il racconto di chi c’era.
Come Gadda e Céline, Emilio Lussu o Mario Rigoni Stern appunto, col quale Francesco Niccolini ha scritto fra 2007 e 2008 Né vincitori né vinti. Guera Granda ‘15-‘18, che domenica 15 febbraio sarà a Castello Pasquini per la regia di Alessio Pizzech, con quel superbo attore di Paolo Bonacelli nell’ultimo ruolo d’un Foà novantenne, e Giuseppe Nitti. Attraverso sei mesi di studi, interviste e approfondimenti Francesco Niccolini, drammaturgo e scrittore noto per le ricostruzioni scritte per Marco Paolini, la storia del vecchio Tönle Bintarn si è allargata ed è divenuta un racconto teatrale a più voci. Questo lavoro cerca di tenersi lontano dalla retorica e da ogni voglia di celebrazione, sprofondato nel disgusto per un bagno di sangue ingiustificabile, e al tempo stesso impegnato a non rimuoverne l'orrore e la memoria.