“Quali migliori procedure di gestione di un sito di interesse comunitario (SIC) a mare”: su questo tema si è sviluppato nel salone dell’Acquario di Livorno un convegno che ha visto la partecipazione di ricercatori, esponenti di enti ed associazioni che da sempre lavorano attorno all’argomento. Il caso studio è stato quello delle Secche della Meloria e Calafuria, ma sono stati presi in considerazione altri casi come quello delle Secche di Vada.
Per questo all’appuntamento è stato invitato anche Claudio Marabotti, sindaco del Comune di Rosignano Marittimo, che nel suo intervento di saluto, dopo quello del sindaco di Livorno Luca Salvetti, ha aperto un focus sulle Secche di Vada.
“Il mare non ha confini e quando si parla di protezione dell’habitat marino è chiaro che non ci si può fermare a dei limiti geografici - ha sottolineato Marabotti - Anche noi, nel Comune di Rosignano, abbiamo una zona di grande pregio ecologico-marino, ovvero abbiamo un’area come quella delle Secche di Vada dove c’è biodiversità e grande presenza di praterie di posidonia. Abbiamo però anche alcuni problemi, come quello della torbidità delle acque legata agli scarichi industriali che ha fatto sparire gran parte della posidonia presente fino a qualche decennio fa, abbiamo il fenomeno della pesca a strascico indiscriminata che dovremo affrontare e risolvere. Mi è piaciuta l’idea del sindaco Salvetti, me ne aveva fatto cenno quando ci siamo incontrati giorni fa in aeroporto a Bruxelles, quando ha accennato, anche durate il suo saluto a questo convegno, al progetto di una Biennale del mare a Livorno, guardando anche al territorio della provincia. Ne approfitto per dare la totale disponibilità della nostra amministrazione a collaborare per costruire questo evento, un’idea brillante per far crescere l’attenzione sui temi della difesa dell’ambiente nella nostra zona”.
Di SIC, anche per la zona delle Secche di Vada, si parla da tempo e in passato si sono mossi i primi passi per avviare la procedura, anche attraverso alcuni interventi di Arpat e quindi facendo riferimento alla Regione Toscana. Per raggiungere l’obiettivo, come ha accennato il biologo e ricercatore Fabrizio Serena a margine del convegno, deve essere aperto un ragionamento sul percorso da seguire, ripartendo da quanto è già stato fatto nel recente passato. Dal convegno all’Acquario, sempre a proposito delle Secche di Vada, è quindi emerso un aspetto importante e interessante dall’intervento Gilda Ruberti (Regione Toscana) che ha parlato a proposito della conservazione delle aree marine del nostro territorio, indicando che la zona dove si trova il Fanale di Vada, che delimita la secca, è già inserita nel SIC a protezione dei tursiopi.