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Scavi di San Gaetano, no a Vada Volaterrana

Il Comune di Rosignano spiega che è riduttivo oltre che scientificamente scorretto chiamarli con questo nome, interviene il sindaco

Riguardo alla proposta avanzata dal presidente della Pro Loco di Vada Roberto Creatini di chiamare “Vada Volaterrana” il sito archeologico di San Gaetano a fini di valorizzazione e per migliorarne l’attrattività, il Comune di Rosignano spiega che è riduttivo oltre che scientificamente scorretto. Sulla questione interviene il sindaco Alessandro Franchi.

“Riceviamo con piacere la proposta della Pro Loco di Vada di una nuova denominazione dell'area archeologica di San Gaetano - afferma - è infatti una testimonianza del legame che unisce i cittadini al loro territorio e al suo patrimonio storico e culturale, e anche del successo che riscuotono le iniziative di “archeologia pubblica” organizzate dall'Università e dal nostro Comune in collaborazione con la Soprintendenza durante la campagna di scavo e nel corso dell'anno”. 

Quindi, prosegue il primo cittadino, “ogni suggerimento e consiglio per la valorizzazione e la migliore fruizione dell'area, soprattutto se viene da chi la vive in prima persona, è prezioso e da valutare con attenzione. 

Di sicuro la dizione “San Gaetano” è legata ad un'epoca e ad un assetto del territorio molto lontani dai resti archeologici che la località conserva, ma ha un carattere neutro e non identifica né evoca la storia di quei resti”.

Le aree archeologiche talvolta hanno assunto nomi moderni, specie quando non è conosciuto o è in dubbio il toponimo antico. Sul territorio di Rosignano ci sono la necropoli di Castiglioncello e quella di Pian dei Lupi. Anche del “quartiere portuale di San Gaetano” non si conosce il toponimo antico. Quindi, conclude il sindaco: “non possiamo chiamarlo “Vada Volaterrana” perché, pur sapendo che ne faceva parte, non possiamo identificarlo con l'area ben più vasta degli approdi costieri designata come “Vada Volaterrana”. Il termine si riferisce infatti ad un ambito areale che si estendeva dalla foce del Cecina almeno fino alla foce del Fine e comprendeva probabilmente anche l'immediato entroterra, dove nel corso dei secoli sono sicuramente sorti e si sono succeduti svariati approdi e centri abitati, tra cui il più importante era quello ubicato sotto il paese moderno di Vada. Limitarlo al solo sito che gli scavi hanno portato alla luce fino ad oggi, per quanto di indubbia importanza, sarebbe insomma estremamente riduttivo e scientificamente scorretto. Tuttavia citare nel nome dell'area archeologica i Vada Volaterrana non è un'ipotesi da scartare. Sarebbe più corretto “Vada Volaterrana. Quartiere portuale di San Gaetano”, un compromesso accettabile che conserva anche il ricordo di un toponimo evocativo per quelle generazioni di giovani che hanno contribuito alla sua conoscenza e alla sua fortuna”.