Nei giorni scorsi è stata eseguita dagli agenti del Commissariato della Polizia di Stato di Rosignano Solvay l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Livorno, a carico di un 40enne che, secondo gli investigatori della Squadra di Polizia Giudiziaria, si sarebbe reso responsabile del reato di atti persecutori nei confronti della sua ex fidanzata.
Come spiega la polizia di Stato in una nota, i due, che si erano conosciuri prima dell’estate, avrebbero instaurato un rapporto sentimentale. Quando però la donna ha deciso di interrompere la relazione l’uomo, non accettando tale decisione, ha iniziato a manifestare comportamenti ossessivi nei confronti della donna con offese e minacce, anche di morte, danneggiamenti di oggetti, pedinamenti e molestie anche sul posto di lavoro della donna, fino a sfociare in veri e propri atti violenti.
La vittima, seriamente preoccupata per la propria incolumità, si è vista costretta a cambiare le proprie abitudini di vita, cercando di rendersi irreperibile al suo ex fidanzato, fino a decidere di nascondersi a casa di amici, mentre l’uomo l’ha cercata insistentemente per giorni minacciando violenza anche nei confronti di chi l’avesse protetta.
Solo a quel punto la donna si è decisa a denunciare quanto stava accadendo ed immediatamente gli agenti del Commissariato della Polizia di Stato di Rosignano si sono attivati per proteggere la vittima e contemporaneamente svolgere l’attività d’indagine necessaria ad acquisire i riscontri di quanto emerso in fase di denuncia.
Tale attività ha consentito di fornire all’autorità giudiziaria una serie di elementi tali da far ritenere concreto e attuale il pericolo per l’incolumità della donna e di altre persone a lei vicine, fino all’emissione della misura cautelare in carcere nei confronti dell’uomo, tra l'altro segnalato più volte in passato all’autorità giudiziaria per reati contro la persona e contro il patrimonio.
Così lo scorso 12 Settembre il 40enne si è visto raggiungere in casa dai poliziotti che, al termine delle formalità burocratiche, lo hanno dichiarato in arresto e trasferito al carcere “Le Sughere” di Livorno.
"Anche in questa occasione la decisione della vittima di rivolgersi alle Forze dell’Ordine si è rivelata fondamentale per interrompere una spirale di violenza, che in tanti casi, come dimostrano le cronache, può portare ad esiti tragici", concludono dalla polizia di Stato.