Politica

Valli Etrusche, "non una crisi momentanea"

Presentato da Rosignano nel cuore un ordine del giorno che evidenzia la fortissima preoccupazione per i due ospedali

Foto di repertorio

"L’ospedale delle Valli Etrusche, ospedale unico suddiviso sui due presìdi di Cecina e Piombino, si trova con frequenza crescente ad affrontare delle gravi emergenze gestionali legate alla carenza di personale medico". Ad aggiungersi al coro di preoccupazioni per le sorti degli ospedali locali è il gruppo consiliare Rosignano nel cuore che in una nota ha evidenziato i possibili scenari.

"In questi giorni si trovano in situazioni di gravissima sofferenza unità operative e servizi di importanza fondamentale per la sicurezza dei cittadini come la Nefrologia e la Cardiologia di Piombino, la Radiologia, la Ginecologia e il Laboratorio analisi di Cecina. Ma non si tratta di una crisi momentanea; sulla base dei prossimi pensionamenti e trasferimenti dei dirigenti medici è possibile prevedere future situazioni di crisi per molte altre Unità Operative in entrambi gli stabilimenti ospedalieri. Se non ci sarà un cambiamento radicale nelle politiche sanitarie regionali e nazionali i nostri ospedali di Cecina e di Piombino diventeranno tra pochi anni sede di pronto soccorso, medicina e chirurgia di base, strutture per malati cronici, servizi ambulatoriali. - hanno evidenziato - E così succederà anche per tutti gli ospedali medio piccoli, con la differenza che i nostri rispondono alle esigenze di una popolazione molto vasta, 150mila abitanti, che diventano 180mila se ci aggiungiamo quelli dell’alta val di Cecina, che diventano 500mila durante l’estate".

Sulla base di queste considerazioni, il gruppo consiliare Rosignano nel Cuore ha presentato un ordine del giorno con il quale si chiederà al Consiglio comunale di esprimere al Presidente della Regione Toscana ed all’assessore alla Sanità fortissima preoccupazione per il futuro dell’ospedale delle Valli Etrusche; predisporre, per l’ospedale delle Valli Etrusche, un immediato censimento delle dotazioni organiche mediche teoricamente ottimali, di quelle attuali e di quelle stimate per i prossimi 5 anni in base alle previsioni di pensionamento; messa in atto, con la massima urgenza, iniziative che coinvolgano il Governo nazionale e le Università, per intercettare medici e professionalità.

In alternativa, l'ordine del giorno propone di "rivalutare in modo critico e innovativo la distribuzione dei servizi sanitari ospedalieri sul territorio regionale, ridisegnandoli in base a criteri di equità, evitando gli accentramenti di servizi ridondanti nella prossimità dei grandi centri ospedalieri e rivalutando i servizi ospedalieri che servono la vasta area costiera, densamente popolata, che comprende la Val di Cecina (alta e bassa) e la Val di Cornia, zone attualmente penalizzate in modo pesante ed ingiustificabile".