Cultura

La storia di Adil vista dagli studenti

Otto classi dell’Istituto superiore di secondo grado “E. Mattei” hanno assistito alla proiezione di "My name is Adil”, che racconta una storia vera

Lo scrittore Bakary Jobe ( al centro ) prima della proiezione

Nell'ambito delle celebrazioni per la Festa della Toscana, che ricorre ogni anno il 30 di novembre per ricordare l'abolizione della pena di morte da parte del Granduca di Toscana Pietro Leopoldo nel 1786, questa mattina otto classi dell’Istituto superiore di secondo grado “E. Mattei” hanno assistito alla proiezione gratuita di "My name is Adil”, un film coinvolgente in grado di offrire una prospettiva originale sui temi del diritto allo studio, del dialogo interculturale, dell’accoglienza e della riscoperta della propria identità.

Realizzato con un budget bassissimo e prodotto in modo indipendente, è la storia vera di Adil Azzab e racconta le tre fasi principali della sua vita: il bambino-pastore affamato di istruzione e di futuro; l’adolescente che si confronta con un mondo sconosciuto; l’adulto che ritorna nel paese d’origine, guardandolo con occhi nuovi.
La visione del film è stata proceduta da una breve introduzione a cura del Centro Studi Commedia all'Italiana, dai saluti del Sindaco Daniele Donati e dalla testimonianza da Bakary Jobe, un giovane scrittore e autore teatrale originario del Gambia dove è ancora in vigore e socialmente accettata la schiavitù. La sua storia alla ricerca del padre nel continente africano, le difficoltà e i pericoli a cui è andato incontro prima di approdare in Italia, il suo desiderio di istruzione che sta finalmente appagando grazie alle scuole serali nel nostro paese hanno fatto presa sui ragazzi in sala, che hanno ascoltato il racconto in rispettoso silenzio.